Al Capo del DAP Pres. Giovanni Tinebra

 Al Vice Capo del DAP Dott. Emilio di Somma

Al Direttore della Direzione Generale del Personale Dr G. Sparacia 

Alla Direzione della Scuola di Formazione di Roma Via di Brava, 99

Alle Segreterie regionali FP

Alle Segreterie territoriali FP

 

Prot.n. CS193/200

del  14.06.2004

Ai Delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia Penitenziaria

 

Corso di formazione tecnico-professionale rivolto al personale di Polizia Penitenziaria femminile per la nomina alla qualifica iniziale del ruolo degli Ispettori.-

 

                                                                        

 

Egregio Presidente,

 

la Fp Cgil protesta!

 

Con nota n. CS161/2004, datata 27 maggio c.a., diretta al Direttore della Direzione Generale del Personale e della Formazione, questa O.S. aveva evidenziato l’opportunità, peraltro sostenuta da notevoli ragioni, che il ridotto numero di partecipanti al corso di formazione professionale in argomento fosse inviato ad espletare il periodo “on the Job” presso le sedi di provenienza, come del resto già avvenuto per tutti i corsi di formazione precedentemente tenuti.

Ancora una volta, però, forse perché proviene dalla Fp Cgil, apprendiamo che il suggerimento prodotto è stato puntualmente e incomprensibilmente disatteso, stravolto, con scelte – almeno per noi - assolutamente in condivisibili, irragionevoli nella forma e nel merito.

Questa O.S., infatti, fatica a comprendere il percorso “logico” che a condotto codesta Amministrazione, ovvero presumibilmente la commissione deliberante, a stabilire itinerari formativi diversi per alcune allieve e uguali per le altre, oltretutto marcando incomprensibili differenze non in ragione delle esigenze prospettate con le istanze prodotte ma seguendo criteri rivelatisi validi, secondo quanto riferito, solo per talune.

Come non rilevare, infatti, la disparità di trattamento che ha, a giudizio della Fp Cgil, caratterizzato la scelta di destinare allieve che, pur avendo sostenuto la necessità di essere destinate presso gli istituti penitenziari di appartenenza e/o, in alternativa, presso istituti posti nelle sedi più vicine, sono state invece assegnate in sedi di gran lunga più lontane, al contrario di altre che, secondo quanto riferito, avevano richiesto sedi lontane da quelle in cui attualmente prestano servizio e sono state, invece, destinate nella città ove prestano servizio. Oppure, per concludere, che ad alcune di esse sia stato autorizzato il rientro nella propria sede, finanche in istituti della stessa città ove non esistono sezioni femminili.

A prescindere dalle ragioni proposte da coloro che hanno avanzato quelle richieste, assolutamente rispettabili ci mancherebbe, ma valide per tutte, vale forse la pena chiarire che nel bando di concorso non erano previste riserve di posti, e che le sedi oggetto d’assegnazione sono solo istituti per adulti, pertanto tutte le esigenze prospettate dalle partecipanti dovevano e dovranno essere valutate senza disparità o pregiudizi.

La Fp Cgil si aspetta, quindi, un Suo autorevole diretto e deciso intervento che favorisca il ristabilimento del giusto equilibrio, se del caso riprendendo in considerazione le nuove istanze di revisione dei provvedimenti già avanzate al DAP dalle interessate, tra le diverse esigenze rappresentate dalle allieve, se questo è il presunto criterio adottato, e il rispetto di quelle previste dal programma di formazione professionale, se esistono.

Prima di concludere è poi almeno doveroso evidenziare il modo, alquanto singolare, se non grottesco, comunque illegittimo, con cui l’ufficio competente ha provveduto a notificare le sedi di destinazione alle allieve: applicando l’elenco dietro una porta.

Si resta in attesa di cortese urgente riscontro.

Cordiali saluti.

 

                                                             p. la FP CGIL Nazionale

                                                                Polizia  Penitenziaria

                                                                  Francesco QUINTI