RELAZIONE INTRODUTTIVA

A.C. 6259-A

 

La gravità della situazione in cui versa il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria è ben nota agli organi di amministrazione dello Stato, tanto è vero che più volte, anche con le leggi finanziarie, è stata espressamente prevista la possibilità di derogare al generale divieto di assunzioni.

A riguardo si pone all’attenzione la situazione di gravissima emergenza degli istituti e servizi penitenziari, aggravata dalla significativa carenza di personale da tempo lamentata.

Si segnala, inoltre, che negli ultimi tempi vi è stata una espansione dei compiti istituzionali del Corpo che ha assorbito consistenti risorse di personale.

In tale ambito è da segnalare, principalmente, il Servizio delle Traduzioni e Piantonamenti nonché le attività del gruppo operativo mobile.

L’assolvimento dei molteplici compiti affidati a questo delicato settore istituzionale, del tutto peculiari, richiede conseguentemente una particolare attenzione, soprattutto in momenti, quale quello attuale, di preoccupante tensione della popolazione detenuta.

Al riguardo, a fronte della citata cronica e grave carenza di personale, si sottolinea che il rischio di evasioni ed altri eventi critici è quanto mai elevato, tenuto anche conto del problema del sovraffollamento delle carceri, la cui popolazione detenuta si attesta intorno ad una media di 60.000 unità annuali.

Ciò premesso, nonostante si sia provveduto in attuazione di quanto previsto dall’art. 3, comma 158 delle legge 24 dicembre 2003, n. 350, all’assunzione – nell’anno 2004 – di complessive 1.400 unità (delle quali 1307, riferite agli agenti ausiliari di leva reclutati nel corso degli anni 2001, 2002 e 2003), permane lo stato di grave necessità e la conseguente esigenza di reperimento di risorse.

In particolare si evidenzia che, pur sussistendo una situazione di eccedenza organica nel ruolo degli agenti ed assistenti pari a 900 unità, persiste una carenza organica nei ruoli degli ispettori e sovrintendenti, pari a 2.700 unità circa complessive, con una conseguente carenza organica di circa 1500 unità.

Allo stato attuale non si può procedere all’assunzione degli agenti ausiliari di leva congedati nel corso del corrente anno mediante procedura ordinaria, in quanto:

-         vi è una eccedenza organica nel ruolo degli agenti ed assistenti di circa 900 unità;

-         per l’esistenza dei vincoli fissati dall’art. 1 delle legge 23 agosto 204, n, 226 (essendo cioè prevista una specifica riserva per i volontari in ferma prefissata annuale – cd. VFP1).

Pur tuttavia si avverte fortemente l’esigenza di un azione amministrativa straordinaria: le esigenze di ordine pubblico connesse allo stato della situazione in atto impongono di affrontare, in maniera significativa ed urgente, le problematiche di sicurezza sopra citate, in modo da assicurare che la gestione degli istituti possa rispondere a criteri e requisiti d’efficienza e funzionalità, atti a garantire il raggiungimento degli obiettivi istituzionali.

Ciò premesso si ritiene indispensabile che sia consentita l’assunzione degli agenti ausiliari che hanno ultimato il servizio militare di leva nel Corpo di Polizia penitenziaria nel corso dell’anno 2005, ovvero circa 500 unità.

Allo scopo si rende necessaria l’emanazione di una specifica norma da inserire nel provvedimento in questione che consenta di utilizzare, ai fini dell’assunzione di personale nel ruolo degli agenti ed assistenti del Corpo di Polizia penitenziaria, anche la vacanza di organico presente nei ruoli dei sovrintendenti e degli ispettori.