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Alle Segreterie regionali
Fp Cgil |
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Alle Segreterie Territoriali | ||
Prot.n. 132 /2002 del 21.11.2002 |
Ai delegati ed iscritti Fp Cgil Polizia penitenziaria - Minori | |
Oggetto : incontro del 20 novembre con il D.G.M.- - Problematiche generali personale di Polizia penitenziaria .- |
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Si è tenuto ieri presso il Ministero della Giustizia l'incontro tra le OO.SS. della Polizia penitenziaria e i rappresentanti del DGM. Una riunione che la Fp Cgil giudica moderatamente soddisfacente, più che per i contenuti degli argomenti proposti alla discussione, a nostro giudizio di modesta rilevanza, se paragonati a quelli ben più importanti che attengono alla scarsa esigibilità dei diritti da parte dei lavoratori impiegati negli istituti per minori del territorio, per l'apprezzabile disponibilità ad attivare un primo confronto - seppure assai ritardato - sulle problematiche che affliggono il personale di Polizia penitenziaria. L'intervento introduttivo del Presidente ha sostanzialmente evidenziato la piena consapevolezza dell'amministrazione di doversi impegnare a fondo per migliorare la condizione professionale dei lavoratori e l'intera organizzazione del lavoro. E' stata quindi riaffermata la rilevanza del ruolo del poliziotto penitenziario nell'ordinamento penitenziario, l'importanza della formazione (atti di polizia giudiziaria), la necessità di favorire il recupero dell'identità professionale, dell'autonomia funzionale e della responsabilità operativa, quest'ultima agevolata dalle nuove direttive impartite dal DGM. Dopo essersi soffermato, poi, sul bisogno di migliorare ed innalzare il livello di sicurezza degli istituti, con mezzi ritenuti più idonei a garantirla, ha comunicato l'intendimento del DGM di predisporre un nuovo regolamento di servizio. La Fp Cgil nel corso del proprio intervento ha chiesto all'amministrazione innanzitutto di farsi carico della condizione di vita dei lavoratori, prima che dei poliziotti, garantendo loro soprattutto il rispetto della dignità e dei diritti contrattualmente acquisiti, oggi in larga misura completamente disattesi, e ha sottolineato l'esigenza di rivedere l'intera organizzazione del lavoro che reputa assolutamente inadeguata. E' stata inoltre sottolineata la duplice funzione del Poliziotto penitenziario impiegato nel contingente minorile, che non deve solo farsi carico del mantenimento dell'ordine e della sicurezza interni, come più volte richiamato dall'amministrazione, ma deve anche contribuire al recupero e alla rieducazione del minore. D'altra parte - a giudizio della Fp Cgil - la sicurezza interna si mantiene soprattutto favorendo l'individuazione e l'attuazione dei programmi individuali di trattamento e rieducazione. E' solo mediante l'opera continuativa e insostituibile sia della Polizia penitenziaria che delle figure professionali preposte (psicologi, educatori,ass.sociali) che è possibile intervenire sui bisogni dei minori. Colmare le lacune provocate dal disagio sociale e dalla privazione della libertà personale significa soprattutto concorrere a ridurre il rischio di degenerazioni comportamentali. E' per questo motivo che la Fp Cgil ha chiesto all'amministrazione di predisporre corsi di formazione professionale che non guardino solo e soltanto alle attività di polizia giudiziaria, proponendo alla parte pubblica di individuare, tra le materie di insegnamento connesse alla attività trattamentali, programmi di istruzione diversi tra regioni che si caratterizzano per diverse culture, diversi costumi e distinte realtà criminose. Per la Fp Cgil contestualizzare il percorso di formazione significa anche favorire l'acquisizione di tutti quegli elementi che possono essere considerati utili ad agevolare, negli operatori, la conoscenza della realtà sociale in cui operano e con la quale devono confrontarsi per ricercare gli strumenti indispensabili a soddisfare i bisogni dei minori. Su questa proposta abbiamo registrato convergenza di intenti da parte dell'amministrazione. Abbiamo quindi affrontato il problema organici, per noi assolutamente inadeguato, ricevendo assicurazioni in tal senso dal DGM, che confida in un intervento risolutivo del DAP, pare già investito della questione. La Fp Cgil ha poi dato la propria disponibilità a ragionare sull'Accordo Nazionale Quadro di Amministrazione e sulle divise, che non debbono però prescindere da quelle attualmente in uso nel Corpo di Polizia penitenziaria. Il Presidente Priore, riconoscendo che moltissimi sono i problemi da discutere, e che vi è la disponibilità al confronto da parte delle OO.SS., ha comunicato la sua intenzione di riconvocarci presto. Vi terremo ovviamente informati. Fraterni saluti
p. la FP CGIL Nazionale Polizia penitenziaria Francesco Quinti
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