COMUNICATO
UNITARIO
DELLE SEGRETERIE NAZIONALI
SCIOPERO IGIENE AMBIENTALE 16 maggio 2005
Nel
corso dell’incontro tenutosi lo scorso 5 maggio con Fise/Assoambiente, a
seguito della rottura delle trattative per il rinnovo del secondo biennio
economico del CCNL, ancora una volta si è registrato il permanere di
posizioni contrapposte.
La
controparte, anche in considerazione della proclamazione dello sciopero per
il prossimo 16 maggio, ha enunciato la volontà di evitare
il conflitto e di chiudere il contratto
attraverso una nuova proposta, più avanzata rispetto alle volte
precedenti.
Infatti la quantità complessiva di aumento proposta
dall’Associazione datoriale delle aziende private di igiene urbana
ammonta complessivamente a circa 84 euro ( per il livello medio del settore
- 3°A ) a fronte dei 72 euro offerti nelle passate fasi di trattativa.
Nello
specifico l’idea dell’aziende del settore è quella di erogare solamente 71
euro sulla retribuzione parametrale e i rimanenti 13 euro con dei buoni
pasto da 0.50 euro a presenza/giorno.
Pur
recependo i timidi passi in avanti da parte di Fise si ritiene fortemente
insoddisfacente la proposta di chiusura anche per il fatto che parte
dell’aumento dovrebbe essere distribuito attraverso l’istituto dei buoni
pasto.
Sia
sul piano della quantità che della qualità degli aumenti prospettati vi è
un netto contrasto delle posizioni sindacali con quelle delle Controparti.
Le
Segreterie Nazionali prendono anche atto delle posizioni di avanzamento di
Fise/Assoambiente per quanto riguarda il criterio di calcolo della
retribuzione di riferimento per lo sviluppo degli aumenti economici.
Infatti la richiesta delle OO.SS., accolta da Fise, di aggiornare a 5 il
numero dei scatti da considerare come la media dell’anzianità del settore
per la base di calcolo, chiude positivamente una diatriba tra le Parti
Inoltre altro elemento da non trascurare, registrato definitivamente dal
Tavolo, è il riconoscimento integrale dello scarto inflazionistico per
l’ammontare di un valore pari all’1,8%, che rappresenta il totale recupero
dell’inflazione reale per il precedente biennio ( 2003/2004 ).
Le
aperture sul metodo di calcolo dovrebbero poter fornire, dal loro sviluppo,
risposte più congrue, che vengono invece negate, limitandosi ad avanzamenti
che sono ancora del tutto insufficienti.
La
nuova offerta
rende di fatto più sottile la
differenza tra le legittime attese dei lavoratori del settore e le
disponibilità dell’aziende ma, permane una differenza molto ampia tra la
piattaforma dei lavoratori e la possibile chiusura.
Questa ultima deve necessariamente contenere una spinta vera, utile e
necessaria per il riequilibrio dei salari erosi dall’inflazione nel potere
d’acquisto.
Le
OO.SS. non ritengono sufficienti gli avanzamenti proposti e,
rivendicano in modo forte e deciso
il
recupero del peso del fattore lavoro in quote di produttività nazionale e il
valore di riferimento (2,2% per anno 2005 e 2006), per il calcolo del
prossimo biennio, quale l’inflazione media attesa a livello europeo.
I
valori dell’inflazione programmata indicati dal Governo nei documenti di
Programmazione Economica del Paese, unilaterali e negati dalle più
autorevoli previsioni, non possono essere presi a riferimento per il rinnovo
dei Contratti Collettivi Nazionali.
I
lavoratori, le loro famiglie e soprattutto i loro redditi non possono essere
legati all’immobilismo, all’incertezza e alle speranze.
Fise/Assombiente
e anche Federambiente, peraltro passiva ed incapace di proporre risposte
concrete alle esigenze reali dei lavoratori, debbono comprendere che la
tenuta del settore non passa attraverso il solo contenimento dei costi del
lavoro ma, attraverso la valorizzazione del ruolo
e la tenuta economica dei salari
dei
propri lavoratori che contestualmente si trasformano in benefici come
efficienza, qualità del servizio e sviluppo.
E’
chiaro che il fronte dello scontro, attraverso lo sciopero del 16 maggio e
se necessario con ulteriori momenti di lotta, dovrà portare i lavoratori del
settore dell’igiene ambientale a raggiungere le proprie aspettative,
necessarie per la tenuta del potere d’acquisto, per il miglioramento delle
aziende e del servizio qualitativo alle città.
Il
settore non ha bisogno di imprenditori miopi che speculano solo sul costo
del lavoro ma richiede, invece, aziende serie e possibilmente improntate a
logiche di crescita: è in questo contesto che si creano sviluppo,
occupazione e qualità.
Pertanto è fondamentale da parte delle strutture aziendali e territoriali
continuare in maniera forte e capillare, in questi ultimi giorni che
precedono lo sciopero, il grande lavoro di sensibilizzazione ed informazione
dei lavoratori.
La
riuscita compatta dello sciopero è sicuramente il viatico migliore per
cercare di “convincere” le aziende e soprattutto le Amministrazioni locali
che le ragioni dei lavoratori
del settore
non sono corporative ma rappresentano lo strumento indispensabile,
attraverso la difesa del CCNL, di tenuta dei salari,
di crescita per le aziende e di indirizzo verso un
ambiente sempre più
sostenibile.
LE SEGRETERIE
NAZIONALI
FP-CGIL
FIT-CISL UILTRASPORTI FIADEL
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