Incontro con
Governo 29/03/2007 su Mezzogiorno
Si e svolto stamattina, nell’ambito del
tavolo concertativo produttività e competitività, l’incontro settoriale
con il Governo sul Mezzogiorno.
Per l’Esecutivo hanno partecipato all’incontro i ministri Giulio Santagata
responsabile per l’attuazione del programma che ha coordinato i lavori, il
ministro dei trasporti Alessandro Bianchi, Barbara Pollastrini titolare
del Dicastero per i diritti e le pari opportunità, Luigi Nicolais,
titolare del ministero per la riforma e le innovazioni nella P.A., i
vice-ministri Sergio D’Antoni (Sviluppo Economico), Roberto Pinza
(Economia), Angelo Capodicasa (Infrastrutture).
L’On. Sergio D’Antoni, introducendo i lavori, ha sottolineato la volontà
del Governo di dare attuazione ai contenuti della Legge Finanziaria in
particolare per quanto riguarda la programmazione unica settennale delle
risorse per lo sviluppo (fondi strutturali, cofinanziamento nazionale e
Fas) e l’attuazione della cabina unica per la selezione delle
infrastrutture trasportistiche prioritarie nel Sud.
Per quanto riguarda il Quadro strategico nazionale sono state riconfermati
i macro-obiettivi e le priorità indicate nel documento approvato dal
Consiglio dei ministri a dicembre 2006 e si è dato atto del carattere
addizionale delle risorse per lo sviluppo. Il Governo, a tal fine, si è
impegnato a riportare la spesa pubblica per investimenti nel Sud,
attualmente attestata a poco meno del 38%, sul valore programmato del 42%.
E’ stato proposto il tema della qualità della spesa ed è stata messa in
rilievo la necessità di una rivisitazione del sistema degli incentivi per
definire modelli più efficaci in ordine all’obiettivo di incrementare gli
investimenti nelle aree meridionali.
Inoltre il vice-ministro ha fatto intravedere la possibilità di aggiungere
un credito d’imposta per l’ occupazione al credito d’imposta per gli
investimenti ed al bonus per l’occupazione femminile già previsti nella
vigente legge finanziaria.
Per quanto riguarda le zone franche urbane è stata ribadita la volontà del
Governo di definire i criteri di selezione ed i vantaggi contributivi e
fiscali da concedere e di individuare le aree in cui si avvierà la
sperimentazione del nuovo strumento.
A questo proposito, è emersa l’esistenza nel Governo di due opzioni; l’una
prevede un numero limitato di ZFU (dieci o dodici in tutto il territorio
meridionale), l’altra punta invece ad una diffusione su ben quarantuno
aree (in sostanza una per ogni provincia e due per ciascuna area
metropolitana).
Per la verità, D’Antoni ha dichiarato la sua personale preferenza per la
prima ipotesi. E’ seguito un lungo giro di tavolo, nel corso del quale i
sindacati, le associazioni datoriali e di categoria, la delegazione delle
associazioni di rappresentanza di regioni, province ed enti locali, hanno
espresso – pur con accenti differenti- un’opinione nel complesso positiva
sulla decisione dell’Esecutivo di utilizzare nuovamente la metodologia di
un tavolo specifico per il Mezzogiorno che aveva già dato risultati
positivi nello scorso autunno.
Parlando a nome di Cgil-Cisl-Uil, Giorgio Santini ha ribadito, anche alla
luce delle conclusioni del Convegno unitario del 28 marzo, la necessità di
garantire l’effettiva addizionalità dei circa 100 miliardi destinati nel
prossimo settennio al Mezzogiorno allo scopo di evitare quanto avvenuto
nel precedente ciclo di programmazione, quando i fondi europei furono in
gran parte sostitutivi della spesa ordinaria. Egli ha ribadito inoltre la
nostra richiesta di qualificare e concentrare la spesa su quattro grandi
assi strategici: sicurezza, istruzione formazione ricerca, reti e
mobilità, politiche per lo sviluppo. Ciò al fine di garantire un impatto
effettivo dei progetti sulle condizioni dei territori meridionali e un
incremento dell’occupazione, in specie quella a tempo indeterminato che
nel Mezzogiorno continua a segnare percentuali drammaticamente basse,
particolarmente tra i giovani e le donne.
Cgil-Cisl-Uil hanno apprezzato la proposta di reintroduzione del credito
d’imposta per l’occupazione e le osservazioni sugli incentivi, ma hanno
sottolineato che queste ultime vanno collegate alle problematiche più
generali che l’Esecutivo si propone di affrontare con il DdL “Industria
2015”.
Per quanto riguarda le zone franche urbane la scelta del sindacato, del
resto condivisa da Confindustria e da altre organizzazione di categoria, è
di centrare la sperimentazione su non più di una decina di aree
caratterizzate da degrado e disagio sociale.
La riunione è stata aggiornata al prossimo 12 aprile ed il Governo si è
impegnato a presentare in quella sede un primo appunto riassuntivo delle
questioni affrontate.
La nostra valutazione è, naturalmente, ispirata alla prudenza, dal momento
che il tavolo si è appena avviato e il suo svolgimento andrà rapportato
all’andamento generale del confronto.
Non siamo ancora in presenza di una proposta definita della parte
pubblica, anche se alcune affermazioni, in special modo sulla
programmazione unitaria, sul “bonus” occupazione e sui criteri per
l’individuazione delle ZFU lasciano intravedere spazi per un utile
proseguo della discussione.
Da parte nostra, intendiamo verificare- prima del prossimo incontro- la
possibilità di riaprire, nelle condizioni attuali, la positiva
interlocuzione con le regioni meridionali e con Confindustria che condusse
al documento “Insieme per lo sviluppo”.
In conclusione, va considerata positivamente l’apertura del tavolo,
andranno verificate nel merito le posizioni espresse dal Governo ma il
percorso resta ancora lungo ed appare altrettanto faticoso di quello
incardinato agli altri tavoli.
p. Il
Dip. Coesione-Mezzogiorno |
p. La
Segreteria |
(Franco
Garufi) |
(Paolo
Nerozzi) |
Roma, 29 marzo 2007 |