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Relazione di Luigi Savio
POCO PIU’ DI UN MESE FA NELL’AMBITO DEGLI STATI GENERALI SUL MEZZOGIORNO E’ STATO FIRMATO UN IMPORTANTE DOCUMENTO DA CGIL-CISL- UIL – CONFINDUSTRIA - COORDINAMENTO DELLE REGIONI DEL SUD CHE DI FATTO RAPPRESENTA UNO SPACCATO DELL’AZIONE RIVENDICATIVA DELLA NOSTRA ORGANIZZAZIONE IN QUESTI ANNI E CHE SOTTOLINEA ANCORA UNA VOLTA LA POSITIVITA’ DELL’IMPIANTO DELLA NOSTRA DISCUSSIONE CONGRESSUALE. RIPROGETTARE IL PAESE: LAVORO, SAPERI, DIRITTI, LIBERTA’ E - AGGIUNGO LEGALITA’ – SONO I CAPISALDI STRATEGICI DI UN PROGETTO DI RINNOVAMENTO DI UN INTERO PAESE MESSO ALLE CORDE DA CINQUE ANNI DI SCELTE SCIAGURATE DA PARTE DEL GOVERNO BERLUSCONI E DEI SUOI ALLEATI. AVER FIRMATO UN DOCUMENTO DI INTESA CHE PARTE DALLA RINASCITA DELLE REGIONI MERIDIONALI E CHE TROVA L’ACCORDO CON LA PRINCIPALE ORGANIZZAZIONE CHE DI FATTO AVEVA SOSTENUTO FINO A POCHI MESI FA LE SCELTE ECONOMICHE E POLITICHE DI QUESTO GOVERNO IN MATERIA DI SVILUPPO ECONOMICO E DI RIDUZIONE MASSIVA DEI DIRITTI DEI LAVORATORI E ‘ UN RISULTATO POLITICO DI STRAORDINARIA IMPORTANZA CHE RIFLETTE LO STATO DI ISOLAMENTO IN CUI VERSA L’ATTUALE MAGGIORANZA DI GOVERNO. LE PAROLE D’ORDINE CHE HANNO OCCUPATO LA PASSATA STAGIONE POLITICA: FLESSIBILITA’, PRECARIETA’, SVILUPPO ECONOMICO E COMPETITIVITA’ INTESI COME RIDUZIONE DEI DIRITTI DEI LAVORATORI – OGGI VENGONO SOSTITUITE DA INNOVAZIONE, RICERCA, INFRASTRUTTURE, NUOVO RUOLO DEL PUBBLICO, VALORIZZAZIONE DEL LAVORO, INCLUSIONE SOCIALE. SEMBRA IERI CHE, INSIEME ALLA DENUNCIA DEL DECLINO DI QUESTO PAESE, ERAVAMO GLI UNICI A SOSTENERE QUESTE DIRETTRICI DI SVILUPPO. OGGI, IL PRINCIPALE ALLEATO DI IERI DI BERLUSCONI RICONOSCE IL FALLIMENTO DI QUESTA LINEA POLITICA CHE HA PORTATO L’ITALIA AL DISASTRO ECONOMICO, ISTITUZIONALE E SOCIALE E SPOSA LE TESI DEL SINDACATO, TANTO DA VINCOLARSI, PRIMA DELLE ELEZIONI POLITICHE AD UN DOCUMENTO DI INTESA CHE OLTRE AD ESSERE UN IMPEGNO CON LE OO.SS., VUOLE ESSERE ANCHE UN MANIFESTO POLITICO, UNA PROPOSTA SU CUI FAR DISCUTERE GLI ATTORI DELLA PROSSIMA CAMPAGNA ELETTORALE. OGGI SIAMO IN UNA NUOVA FASE POLITICA, NON E’ SOLO IL TEMPO DELLA DENUNCIA DEI GUASTI DEL GOVERNO NAZIONALE E’ L’ELENCAZIONE DELLE AZIONI DI CONTRASTO CHE CI HANNO VISTO IMPEGNATI DURAMENTE NELL’ARCO DI QUESTI ULTIMI ANNI. OGGI E’ IL TEMPO DELLA PROPOSTA E DELLE RESPONSABILITA’ CHE IL MOVIMENTO DEI LAVORATORI SI DEVE ASSUMERE ANCORA UNA VOLTA PER RISANARE E RINNOVARE QUESTO PAESE. QUESTA E’ LA GRANDE SCOMMESSA POLITICA CHE METTE IN CAMPO LA CGIL, CON IL SUO CONGRESSO. ECCO IL PERCHE’ DI AFFRONTARE UNA DISCUSSIONE CONGRESSUALE COSI’ IMPEGNATIVA SUI TEMI DEL PAESE PRIMA DELLE ELEZIONI E DI UNA DISCUSSIONE CHE SI AFFRONTA SOTTOLINEANDO LA GRANDE UNITA’ IN CUI SI RITROVA L’INSIEME DELLA CGIL, IN TUTTE LE SUE ANIME, NELLA ELABORAZIONE DELLE TESI CONGRESSUALI.
UNITA’- DETERMINAZIONE- PROPOSTA QUESTI SONO I SEGNALI DA INFONDERE IN UN PAESE CHE DOPO CINQUE ANNI DI GOVERNO BERLUSCONI, SI TROVA A TERRA, SMARRITO, FERMO E QUASI RASSEGNATO AD UN LENTO MA FATALE DECLINO. NOI CON IL NOSTRO CONGRESSO CERCHIAMO DI DARE UN CONTRIBUTO AFFINCHE’ ALLA RASSEGNAZIONE SI SOSTITUISCA, COME IN ALTRI MOMENTI SIGNIFICATIVI DELLA NOSTRA STORIA, LA VOGLIA DEL FARE, LA DETERMINAZIONE A COSTRUIRE UN PROGETTO DI RINNOVAMENTO IN CUI SI RICONOSCANO LE MIGLIORI FORZE DI QUESTO PAESE. NON SOLO I MILIONI DI LAVORATRICI E LAVORATORI CHE DA ANNI SOPPORTANO DA SOLI IL PESO DI QUESTA PESANTE CRISI, MA ANCHE TANTI RAPPRESENTANTI DEL LAVORO AUTONOMO, DELLA SCUOLA, DELLA CULTURA, DELLA RICERCA, I GIOVANI, E QUELLA PARTE DELLA POLITICA CHE E’ STATA FORZA DI OPPOSIZIONE IN QUESTI ANNI. INSOMMA CI RIVOLGIAMO A TANTA SOCIETA’ CIVILE AFFINCHE’ SI SPAZZI DEFINITIVAMENTE VIA QUESTO CLIMA DI RASSEGNAZIONE E DI SMARRIMENTO. AD ESSI CI RIVOLGIAMO OGGI CON LA NOSTRA DISCUSSIONE CONGRESSUALE, DOMANI CON LE NOSTRE PIATTAFORME RIVENDICATIVE. I MALI E I GUASTI DI QUESTO GOVERNO SONO NOTI A TUTTI, IO NE VOGLIO ELENCARE ALCUNI, SAPENDO CHE AD ESSI BISOGNERA’ METTERE MANO IN MODO RADICALE, SENZA AGGIUSTAMENTI O MEDIAZIONI DELL’ULTIMA ORA. BISOGNERA’ CAMBIARE, SENZA SE E SENZA MA, L’IMPALCATURA DI PROVVEDIMENTI CHE HANNO FATTO ARRETRARE DI DECENNI LA NOSTRA SOCIETA’: UNA POLITICA ESTERA FATTA DI SUBALTERNITA’ ALLE SCELTE DEL GOVERNO USA, CHE DI FATTO RENDE OGGI L’ITALIA UN PAESE PERCEPITO COME OSTILE DALL’UNIVERSO DEL MONDO ISLAMICO. NOI CHE ERAVAMO RICONOSCIUTI, NEGLI ANNI ADDIETRO, COME IL PRINCIPALE PAESE DEL MEDITERRANEO SENSIBILE AI TEMI DELLA PACE E DEL DIALOGO CON IL MEDIO ORIENTE, UN PAESE ATTENTO ALLE NOVITA’ CHE PURE SI MANIFESTAVANO NELL’ISLAM, OGGI QUELLO STESSO MONDO CI CONSIDERA NELLA MIGLIORE DELLE IPOTESI COME NON PIU’ AMICI SE NON NEMICI DICHIARATI. E COSA NON DIRE DELLA SISTEMATICA ORMAI EMARGINAZIONE DEL NOSTRO PAESE NELLE PRINCIPALI SCELTE DELLA COMUNITA’ EUROPEA, NON SI TRATTA SOLO DI FARE IL LUNGO ELENCO DI FIGURACCE A CUI E’ STATO COSTRETTO IL NOSTRO PAESE DAI BIZZARRI COMPORTAMENTI DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO, MA SI TRATTA DI DENUNCIARE CON FERMEZZA IL RUOLO, ORMAI MARGINALE, CHE HA ASSUNTO UNO DEI PAESI FONDATORI DELLA COMUNITA’ EUROPEA SULLE PRINCIPALI SCELTE SULLO SVILUPPO ECONOMICO E SOCIALE E SUL RUOLO FONDAMENTALE DI PORTATORI DI PACE E SOLIDARIETA’. L’ATTACCO SISTEMATICO ALLA MAGISTRATURA CON L’APPROVAZIONE DI LEGGI AD HOC CHE DI FATTO AFFERMANO L’IMPUNIBILITA’ DI UNA DETERMINATO CENSO SOCIALE. UNA LEGGE ELETTORALE PENSATA E APPROVATA PER RENDERE INGOVERNABILE IL PAESE. UNA RIFORMA DELLA COSTITUZIONE CHE ACCENTUA LE DIVISIONI, CON VENTUNO SISTEMI SANITARI, FORMATIVI E DI SICUREZZA DIVERSI. LE CONTRORIFORME DELLA SCUOLA E DEL MERCATO DEL LAVORO CHE HANNO RESO QUESTI DIRITTI SEMPRE PIU’ DEBOLI E PRECARI. UNA POLITICA DI RIDUZIONE DI RISORSE AL NOSTRO SISTEMA DI SICUREZZA, FAVORENDO DI FATTO L’OCCUPAZIONE DI VASTE AREE TERRITORIALI (SPECIALMENTE NEL MEZZOGIORNO) DA PARTE DELLA MALAVITA ORGANIZZATA. I TENTATIVI DI AFFOSSARE E DEMOLIRE I CAPISALDI DEL NOSTRO WELFARE: POLITICHE SANITARIE, POLITICHE SOCIALI, POLITICHE PREVIDENZIALI E DI SOSTEGNO ALLE FAMIGLIE; UNO SVILUPPO ECONOMICO FONDATO SULLA PRECARIETA’ DEL LAVORO; UNA SCIAGURATA OPERAZIONE DI RIDISTRIBUZIONE DEL REDDITO, CHE HA PREMIATO LE GRANDI RENDITE FINANZIARIE E CHE HA IMPOVERITO I REDDITI DI LAVORATORI E PENSIONATI E CHE HA MESSO UN GRANDE FRENO ALLE OPERAZIONI DI SOSTEGNO ALLO SVILUPPO DELLE IMPRESE. INSOMMA I PRINCIPALI NEMICI DA COLPIRE SONO STATI I LAVORATORI, I PENSIONATI, LE LORO ORGANIZZAZIONI DI RAPPRESENTANZA, IL MONDO DEL LAVORO NEL SUO INSIEME. SONO LORO CHE IN QUESTI HANNI HANNO DOVUTO SUBIRE GLI ATTACCHI DEL CENTRODESTRA. UN GOVERNO E UNA MAGGIORANZA CHE SI CANDIDA A GOVERNARE QUESTO PAESE IN MODO ALTERNATIVO ALL’ATTUALE DEVE PARTIRE DA QUESTI GUASTI PER SEGNARE DA SUBITO UNA RADICALE INVERSIONE DI TENDENZA. L’ITALIA DEVE RIACQUISTARE IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI PAESE DEL DIALOGO E DELLA PACE, DI RIFIUTO ALL’UTILIZZO DELLA GUERRA E DI PAESE SOSTENITORE DI GRANDI OPERAZIONI DI INTEGRAZIONE E DI SVILUPPO ECONOMICO IN VASTE AREE DI QUESTO PIANETA. A COMINCIARE DALL’INSIEME DEI PAESI CHE SI AFFACCIANO SUL MEDITERRANEO E PER FARE QUESTO BISOGNA CANCELLARE L’ODIOSA LEGGE BOSSI-FINI CHE TENDE AD AFFRONTARE IL PROBLEMA DELL’IMMIGRAZIONE CLANDESTINA COME UN TEMA DI SOLO ORDINE PUBBLICO. NON C’E’ CANCELLATA O MURO O FILO SPINATO CHE TENGA QUANDO SI SCAPPA DALLA GUERRA, DALLA POVERTA’ E DALLA FAME. IL RUOLO CHE CHIEDIAMO AL NUOVO GOVERNO NELL’AMBITO DELLA UE E’ QUELLO DI ESSERE UN GOVERNO CHE SPOSI LA STRATEGIA DI LISBONA E CHE SI METTA DI TRAVERSO AI TENTATIVI DI APPLICAZIONE DELLA BOLKSTEIN. CHE SIA UNO DEI PRINCIPALI INTERLOCUTORI PER L’INTEGRAZIONE CON I PAESI DELL’EST EUROPEO E CON LASTESSA TURCHIA E CHE SIA FAUTORE DI UN MODELLO SOCIALE EUROPEO CHE TENGA INSIEME CRESCITA ECONOMICA, COESIONE SOCIALE E QUALITA’ AMBIENTALE. UN NUOVO PROCESSO DI SVILUPPO ECONOMICO NAZIONALE ED EUROPEO NON PU0’ CHE BASARSI SU PRINCIPI ALTERNATIVI A QUELLI ADOTTATI DAL CENTRODESTRA. OCCORRONO INGENTI RISORSE DA INVESTIRE IN INNOVAZIONE, RICERCA, QUALITA’ ED UN GRANDE PROGRAMMA DI INFRASTRUTTURE CHE RIDUCANO IL GAP NEGATIVO, IN PRIMO LUOGO NEL MEZZOGIORNO E CHE INAUGURINO UNA NUOVA STAGIONE DI COLLEGAMENTI CON L’EST EUROPEO E CON I PAESI DEL MEDITERRANEO. SUL FRONTE DEL LAVORO NON SOLO E’ NECESSARIA UNA NUOVA POLITICA DI RIDISTRIBUZIONE DEL REDDITO A FAVORE DEI SALARI E DELLE PENSIONI, MA BISOGNA ABOLIRE LA LEGGE TRENTA E SANARE LE NEFANDEZZE CHE LA STESSA HA CREATO . LA LOTTA AL PRECARIATO DEVE ESSERE CONSIDERATA UNA GRANDE EMERGENZA NAZIONALE E, INSIEME ALLA RINASCITA DEL MEZZOGIORNO, DEVE ESSERE LA PRINCIPALE PRIORITA’ DA AFFRONTARE. LE NOSTRE PIATTAFORME PER I RINNOVI DEI CCNL DEL 2006 DOVRANNO PORRE COME QUESTIONE PRIMARIA QUESTO PROBLEMA. SUPERARE IL PRECARIATO SIGNIFICA RENDERE PIU’ LIBERA E PIU’ DEMOCRATICA LA NOSTRA SOCIETA’. E CON LO STESSO TENORE E DETERMINAZIONE BISOGNA AFFRONTARE LE QUESTIONI DEL RUOLO DEL PUBBLICO COME ELEMENTO PROGRAMMATORE E REGOLATORE DELLO SVILUPPO ECONOMICO E GESTORE DIRETTO DI ALCUNE RISORSE CONSIDERATE ORMAI STRATEGICHE PER UNA SOCIETA’ DEMOCRATICA: ACQUA, FONTI DI ENERGIA E SERVIZI CHE RIGUARDANO I DIRITTI DI CITTADINANZA DEL NOSTRO PAESE.
SANITA’- SCUOLA - AMBIENTE - SICUREZZA ECCO QUESTI SARANNO A NOSTRO AVVISO I PRINCIPALI TEMI DELL’AGENDA POLITICA DELLA PROSSIMA MAGGIORANZA DI GOVERNO. IN UNO CON I TEMI DELLA PARTECIPAZIONE E DEL CONFRONTO DEMOCRATICO A PARTIRE DA UN PROVVEDIMENTO LEGISLATIVO CHE REGOLI I PROCESSI DI RAPPRESENTANZA ALL’INTERNO DEL MONDO DEL LAVORO E CHE IMPEDISCA PER SEMPRE CHE LA VOLONTA’ DELLA MINORANZA SIA IMPOSTA ALLA MAGGIORANZA. NEL PUBBLICO IMPIEGO SI SONO POTUTI FIRMARE C.C.N.L. UNITARI SENZA CHE CI SIANO STATI ACCORDI SEPARATI, NON SOLO PER LA GRANDE TENUTA UNITARIA DELLE OO.SS. DI CATEGORIA, MA ANCHE E SOPRATTUTTO PERCHE’ C’E’ UNA LEGGE DELLO STATO CHE MISURA DEMOCRATICAMENTE IL GRADO DI RAPPRESENTANZA DELLE OO.SS. E CHE VIETA CHE QUALSIASI ACCORDO SIA VALIDO SE NON RICONOSCIUTO DAL 50%+1 DEI RAPPRESENTATI. SVILUPPO ECONOMICO, DEMOCRAZIA SINDACALE, NUOVO RUOLO DEL PUBBLICO, PRECARIETA’ E MEZZOGIORNO, NUOVO RUOLO DELL’ITALIA IN EUROPA E NEL MONDO. QUESTA E’ L’ESSENZA DEL NOSTRO DIBATTITO CONGRESSUALE, QUESTO E’ IL NOSTRO MESSAGGIO ALLA POLITICA A CHI GOVERNA, SPERIAMO ANCORA PER POCO, QUESTO PAESE E A CHI SI CANDIDA IN MODO ALTERNATIVO A PRENDERNE IL POSTO. NOI NON CI FERMEREMO AL DIBATTITO CONGRESSUALE, CI APPRESTIAMO A FARE LA NOSTRA PARTE E A SVOLGERE IL NOSTRO RUOLO NELLA CAMPAGNA ELETTORALE. CHIEDEREMO AI PARTITI DI ESPRIMERSI SULLE NOSTRE PROPOSTE, CHIARENDO SIN DA ORA CHE LA VERIFICA INIZIERA’ UN ATTIMO DOPO CHE E’ FINITA LA CAMPAGNA ELETTORALE PERCHE’ SU I TEMI E I CONTENUTI DELLE PROPOSTE CHE ABBIAMO FATTO NOI COSTRUIREMO L’IMPALCATURA DELLA NOSTRA AZIONE RIVENDICATIVA A PARTIRE DA QUELLE CHE SARANNO LE PIATTAFORME DEI RINNOVI DEI C.C.N.L. E DEL PUBBLICO IMPIEGO IN PARTICOLARE. LA PASSATA STAGIONE CONTRATTUALE STA PER CONCLUDERSI CON GLI ACCORDI PER I RINNOVI DEI BIENNI ECONOMICI 2004/2005. RAGGIUNGERE QUESTO RISULTATO CON OLTRE DUE ANNI DI RITARDO CI E’ COSTATO DECINE DI ORE DI SCIOPERO E DIVERSE MANIFESTAZIONI NAZIONALI E REGIONALI. LA NOSTRA CATEGORIA HA DOVUTO SOPPORTARE UN CONFLITTO ASPRO, DURO CON UNA CONTROPARTE GOVERNATIVA CHE HA TENTATO DI TUTTO PER SABOTARE LA TORNATA CONTRATTUALE. LA GRANDE TENUTA UNITARIA DELLE OO.SS. DI CATEGORIA E DELLE MIGLIAIA DI RSU DEL PUBBLICO IMPIEGO HA IMPEDITO CHE QUESTO NEFASTO DISEGNO FOSSE PORTATO A COMPIMENTO. INSEME AD IMPORTANTI RISULTATI SUL FRONTE DELL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO, DELLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA E DELLA VALORIZZAZIONE DEL LAVORO PUBBLICO, SIAMO RIUSCITI A DIFENDERE IN GRAN PARTE IL POTERE D’ACQUISTO DELLE NOSTRE RETRIBUZIONI. INSOMMA GRAZIE ALLA NOSTRA TENUTA SUI CONTRATTI ABBIAMO SCONFITTO, E IN GRAN PARTE NEUTRALIZZATO, IL DISEGNO POLITICO DEL GOVERNO CHE VEDEVA NELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E NEI LAVORATORI PUBBLICI I PRINCIPALI NEMICI DA ABBATTERE. SE L’AZIONE DEVASTATRICE DEL CENTRODESTRA AVESSE SFONDATO NEL PUBBLICO IMPIEGO, OGGI LE CONDIZIONI DEL LAVORO NEL NOSTRO PAESE SAREBBERO ULTERIORMENTE PEGGIORATE. DOPO ANNI DI DIFESA OGGI BISOGNA PASSARE ALL’ATTACCO. NON SI TRATTA SOLO DI COSTRUIRE PIATTAFORME PER I C.C.N.L. DEL 2006 IN CUI SI CHIEDA UNA FORTE AZIONE RISARCITORIA IN TERMINI SALARIARI, MA DI PORRE MANO AD ALCUNE AZIONI DI GRANDE RESPIRO POLITICO CHE SEGNINO UNA ROTTURA RADICALE CON LA PASSATA STAGIONE POLITICA: RAFFORZARE LA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA, CREARE LE CONDIZIONI DI FORTE CONTRATTAZIONE TERRITORIALE E SOCIALE, IN DIFESA DELL’AZIONE PUBBLICA COME DIFESA DEI DIRITTI E DEL LAVORO PUBBLICO. UNA GRANDE OPERA DI SUPERAMENTO DEL LAVORO PRECARIO E DI STABILIZZAZIONE DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI LAVORATORI A CONTRATTO DI LAVORO A TEMPO DETERMINATO, COCOCO, CONSULENZE LAVORO A PROGETTO, LAVORO INTERINALE. MAGGIORI POTERI DI CONTROLLO E VERIFICA SULLE CONDIZIONI DI SALUTE E SICUREZZA SUI POSTI DI LAVORO CON LA RIVALUTAZIONE DEI RAPPRESENTANTI ALLA SICUREZZA, MESSI DA PARTE O ADDIRITTURA IGNORATI DALL’ATTUALE AZIONE GOVERNATIVA. RAFFORZARE IL NOSTRO SISTEMA DI RAPPRESENTANZA CON VINCOLI PIU’ STRINGENTI SUL MANDATO A TRATTARE E SUL VINCOLO DI APPROVAZIONE DEGLI ACCORDI , TANTO DA DIVENTARE UN MODELLO PROPONIBILE A TUTTO L’UNIVERSO DEL MONDO DEL LAVORO DEL NOSTRO PAESE. INSOMMA FARE CON I RINNOVI CONTRATTUALI LA NOSTRA PARTE NELL’AZIONE RIFORMATRICE E DI RINNOVAMENTO DEL NOSTRO PAESE. MA LA NOSTRA ATTENZIONE NON E’ RIVOLTA UNICAMENTE ALLO SCENARIO NAZIONALE. SAPPIAMO BENISSIMO CHE UN PROGETTO DI RINNOVAMENTO NON PUO ESSERE REALIZZATO SENZA AVERE COME PROTAGONISTI IL MONDO DELLE AUTONOMIE LOCALI: I COMUNI CON LE LORO ARTICOLAZIONI, LE PROVINCE, LE REGIONI COSI MORTIFICATE DALL’AZIONE CENTRALISTA DEL GOVERNO NAZIONALE (ALTRO CHE FEDERALISMO E DEVOLUTION). SAPPIAMO CHE LE FORZE POLITICHE CHE OGGI SONO ALL’OPPOSIZIONE A ROMA, SONO FORZA DI GOVERNO OGGI IN GRAN PARTE DEL TERRITORIO NAZIONALE. CON ESSE VOGLIAMO APRIRE UN DIALOGO SERRATO E FAVORIRE DA SUBITO ALCUNI PROCESSI DI CAMBIAMENTO. E QUESTO DIVENTA NECESSARIO ED URGENTE (PER L’ACUTEZZA DELLA CRISI) PROPRIO NELLE REGIONI DEL MEZZOGIORNO E NELLA CAMPANIA IN PARTICOLARE. NEI CONGRESSI PROVINCIALI DI CATEGORIA ABBIAMO ESAMINATO E DISCUSSO I PROBLEMI CHE ATTANAGLIANO CENTINAIA DI ENTI LOCALI DELLA NOSTRA REGIONE, A PARTIRE DAI PROBLEMI DELLE AREE METROPOLITANE. IO NON RIPETERO’ L’ANALISI E LA DISCUSSIONE CHE ABBIAMO FATTO IN QUELLE ASSISI CONGRESSUALI, VOGLIO SOLO SOTTOLINEARE ALCUNI ASPETTI DELLA POLITICA CHE SI RISCONTRANO UNIFORMEMENTE SUL TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE. DA ALCUNI MESI UN CLIMA TORBIDO, DI VELENI E DI SOSPETTI SI E’ IMPADRONITO DELLO SCENARIO POLITICO REGIONALE. INTERCETTAZIONI TELEFONICHE, DOSSIER PUBBLICATI CON REGIA SOPRAFFINA DA ALCUNI GIORNALI, COMMISSIONI DI ACCESSO, INCHIESTE DELLA PROCURA, SCIOGLIMENTO DI DECINE DI CONSIGLI COMUNALI E DI A.S.L., UNA POLITICA FATTA DI DURE ACCUSE E POLEMICHE DENTRO E FUORI I PARTITI, DISEGNANO UNO SCENARIO DESOLANTE DELL’INTERA REGIONE. UN DIBATTITO SERIO E PROFICUO SUI PROBLEMI DEL LAVORO, DELLA SANITA’, DELLA COESIONE SOCIALE, DELL’AMBIENTE STENTA AD AFFERMARSI, A FRONTE DI INVETTIVE, MINACCE, POLEMICHE PERSONALI. GRANDI SONO LE RESPONSABILITA’ DEL CENTRODESTRA LOCALE E NAZIONALE CHE TENTA DI TRASFORMARE IL DIBATTITO POLITICO E LA PROSSIMA CONTESA ELETTORALE IN UNA GRANDE RISSA. MA BASTA QUESTO A LIQUIDARE IL PROBLEMA? O INVECE IL CENTRO SINISTRA, CHE DA ANNI E’ FORZA DI GOVERNO IN QUESTA REGIONE, NON DEBBA RIFLETTERE SUI PROPRI LIMITI E I PROPRI ERRORI? E’ NECESSARIO O NO AFFERMRE UNA NUOVA ETICA DELLA POLITICA E UNA PIU’ NETTA TRASPARENZA E DIVISIONE TRA AFFARI E POLITICA? E’ INDISPENSABILE O NO CHE IN QUESTO PAESE E, PRINCIPALMENTE IN QUESTA REGIONE, LA POLITICA FACCIA PIU’ DI UN PASSO INDIETRO SUL FRONTE DELLA GESTIONE E NE FACCIA PIU’ DI UNO IN AVANTI SUL FRONTE DEL CONFRONTO E DELL’INTERPRETAZIONE DEI BISOGNI DI UNA POPOLAZIONE DI QUASI SEI MILIONI DI PERSONE? QUESTE DOMANDE DEVONO TROVARE RISPOSTE AFFERMATIVE IN BREVE TEMPO, ALTRIMENTI LA RASSEGNAZIONE E IL QUALUNQUISMO VINCERA’ SULLA RAGIONE E LA MALAVITA ORGANIZZATA ACQUISTERA’ SEMPRE PIU’ FORZA E POTERE DI CONDIZIONAMENTO NEI RIGUARDI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE. QUESTO PROBLEMA IN CAMPANIA E’ UNA VERA E PROPRIA EMERGENZA, INTERE AREE TERRITORIALI, METROPOLITANE, COSTIERE, INTERNE SONO IN MANO ALLA MALAVITA ORGANIZZATA. IN QUELLE AREE LO STATO E’ ASSENTE NON SOLO COME FORZA DI CONTRASTO E DI REPRESSIONE, MA SOPRATTUTTO NELLA FORMA DI GARANTE DEI DIRITTI UNIVERSALI E QUINDI DELLA LIBERTA’ INDIVIDUALE. RIAPPROPIARSI DI QUESTI TERRITORI E’ COMPITO NON SOLO DELLO STATO, MA ANCHE E SOPRATUTTO DEL MONDO DELLE AUTONOMIE LOCALI, IN TUTTE LE SUE FORME E CHE DEVE SCROLLARSI DI DOSSO QUESTO SOSPETTO DI ESSERE SOGGETTO A VOLTE COLLUSO A VOLTE CONDIZIONATO . E’ COMPITO DELLA POLITICA E DEL CENTROSINISTRA IN PARTICOLARE COSTRUIRE LE BASI PER UN NUOVO RINASCIMENTO DELLE NOSTRE CITTA, DEI NOSTRI COMUNI, DELLE NOSTRE FORME DI VITA ASSOCIATIVA. IN QUESTI ANNI BUI LA REGIONE CAMPANIA E’ STATO UN BALUARDO AI TENTATIVI DI DISARTICOLAZIONE ISTITUZIONALE DEL GOVERNO NAZIONALE. IN UNA PRIMA FASE SI E’ RESPIRATA UN ARIA NUOVA, UN TIMIDO TENTATIVO DI RINNOVAMENTO. POI LE DIVISIONI POLITICHE, LE PREGIUDIZIALI, UNA MAGGIORANZA NON PIU COESA HANNO RIDOTTO FORTEMENTE LO SLANCIO RIFORMATORE E INNOVATORE. SONO ORMAI PIU’ DI SEI ANNI CHE GOVERNA LA MAGGIORANZA DI CENTROSINISTRA E UN BILANCIO E’ DOVEROSO FARLO. NON C’E’ DUBBIO CHE SI SONO RAGGIUNTI RISULTATI POSITIVI SUL FRONTE DELL’UTILIZZO DEI FONDI EUROPEI. A QUESTO PROPOSITO VOGLIAMO AFFERMARE IL NOSTRO GIUDIZIO POSITIVO SUL DOCUMENTO PRELIMINARE SULL’UTILIZZO DEI FONDI 2007-2012 E SULL’IDEA DI SVILUPPO (ECONOMICO, SOCIALE E AMBIENTALE) FONDATO SULLE CARATTERISTICHE LOCALI. SU QUESTI TEMI CI MISUREREMO NEL POMERIGGIO IN UN TAVOLA ROTONDA NELLA QUALE RIPRENDEREMO LA DISCUSSIONE INIZIATA DALLA F.P. NELL’ INIZIATIVA NAZIONALE CHE SI E’ TENUTA A SETTEMBRE A NAPOLI SUL RUOLO DEL PUBBLICO NEL MEZZOGIORNO; SUI TRASPORTI (CON LA RICONFERMA DELLA DIRETTRICE NORD –SUD MA CON LA POSITIVA NOVITA’ DELL’ASSE EST-OVEST (TIRRENO-ADRIATICO). POSITIVI SONO I RISULTATI SUL FRONTE DELLE POLITICHE SOCIALI (CON L’ADOZIONE DEGLI STRUMENTI PROGRAMMATICI DEI PIANI DI ZONA E DEL REDDITO MINIMO DI INSERIMENTO); DELLA VALORIZZAZIONE DEL TURISMO E DEI BENI CULTURALI; SULLA ISTITUZIONE DEL TAVOLO DI CONCERATZIONE CON LE OO.SS., ANCHE SE I RISULTATI FINO AD ORA OTTENUTI SONO AL DI SOTTO DELLE ASPETTATIVE; SU UN PRIMO ANCHE SE TIMIDO TENTATIVO DI TRASFERIMENTO DI POTERI E FUNZIONI ALLE PROVINCE, SU UNO SVECCHIAMENTO DELLA MACCHIMA AMMINISTRATIVA CON L’ASSUNZIONE DI CENTINAIA DI GIOVANI DIPLOMATI E LAUREATI NELLE AREE DEL COMPARTO E DELLA DIRIGENZA; SU FORME DI SOSTEGNO ALLA RICERCA E ALLA INNOVAZIONE. MA:
AMBIENTE,
SUL TEMA DEI RIFIUTI IL PIANO IDEATO IN QUESTI ANNI E’ DI FATTO FALLITO E A TUTT’OGGI NON CI E’ DATO SAPERE QUALE SARA’ LA PROSSIMA STRATEGIA DI GESTIONE DEL SISTEMA. NON SI RIESCE A SUPERARE, IN QUESTO CASO, UN’ AZIONE LEGATA SOLO E SISTEMATICAMENTE ALLE EMERGENZE E CHE IMPEDISCE L’AFFERMARSI DI UNA CULTURA DELLA NORMALITA’ CON IL SUPERAMENTO DELLE GESTIONI COMMISSARIALI. PERMANGONO NODI INSOLUTI SUL FRONTE DELL’IMPIANTISTICA RIGUARDO I TEMPI DI REALIZZAZIONE E I TEMI DELLA SICUREZZA E DELLA COMPATIBILITA’ AMBIENTALE. MANCA UNA STRATEGIA COMPLESSIVA ED UNIFORME SU TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE NEL CAMPO DELLA RACCOLTA DIFFERENZIATA. E’ INSUFFICIENTE IL RAPPORTO DI INFORMAZIONE E DI RICERCA DI CONSENSO CON LE AUTONOMIE LOCALI E LE POPOLAZIONI INTERESSATE. A NOSTRO AVVISO E’ SEMPRE PIU’ URGENTE L’ADOZIONE DI UN PROVVEDIMENTO DI LEGGE REGIONALE CHE FACCIA CHIAREZZA SULLE SEGUENTE QUESTIONI: LE COMPETENZE DELLE AUTONOMIE LOCALI SISTEMI DI CONTROLLO E DI MONITORAGGIO LA DEFINIZIONE DEGLI AMBITI TERRITORIALI LA COSTRUZIONE DI FORME DI PARTECIPAZIONE E CONTROLLO DA PARTE DELLE POPOLAZIONI DEI TERRITORI INTERESSATE ALLA COSTRUZIONE DEGLI IMPIANTI
I PROBLEMI
LEGATI ALL’UTILIZZO E ALLA GESTIONE DEL PERSONALE CON DIVERSE STORIE
LAVORATIVE. MA NEL COMPARTO AMBIENTALE NON REGISTRIAMO SOLO L’EMERGENZA RIFIUTI, VI E’ LA GRANDE QUESTIONE DA ANNI IRRISOLTA DEGLI ENTI REGIONALI DEPUTATI AI CONTROLLI E AI SISTEMI DI MONITORAGGIO AMBIENTALE. IN QUESTO AMBITO E’ EMBLEMATICA LA VICENDA LEGATA ALL’AGENZIA REGIONALE DI PREVENZIONE AMBIENTALE - ARPAC - NATA DA UNA LEGGE REGIONALE FORTEMENTE VOLUTA DALLE ISTITUZIONI E DALLE OO.SS. MA A TUTT’OGGI PRIVA DI QUELLA ATTENZIONE E DI QUEL SOSTEGNO POLITICO CHE LE IMPEDISCE DI DECOLLARE DEFINITIVAMENTE. NOI ABBIAMO SEMPRE SOSTENUTO CHE IN UNA REGIONE COME LA NOSTRA, AD ALTA SOFFERENZA AMBIENTALE, ERA ED E’ INDISPENSABILE ORGANIZZARE UN AGENZIA AUTOREVOLE CON GRANDI COMPETENZE PROFESSIONALI. UN’ AGENZIA PRODUTTRICE E NON COMMITTENTE DI SERVIZI, UNA STRUTTURA DOTATA DI PERSONALE STABILIZZATO E CON FORTI MOTIVAZIONI PROFESSIONALI. INSOMMA, UN’ AGENZIA RICONOSCIUTA E DIFESA DALL’INTERA POLITICA REGIONALE. INVECE ASSISTIAMO AL FATTO CHE I TEMI DEL FUNZIONAMENTO DELL’ARPAC SONO RESIDUALI E DI SECONDO ORDINE NELL’AGENDA DEL GOVERNO REGIONALE. LA DOTAZIONE ORGANICA E’ ANCORA UN GRANDE ENIGMA, CON LA IMPOSSIBILITA’ DI STRUTTURARE IL PERSONALE, CON IL CONSEGUENTE AUMENTO VERTIGINOSO DI FORME DI LAVORO PRECARIO CON CONTRATTI DI COLLABORAZIONE IL CUI NUMERO HA SUPERATO QUELLO DEI LAVORATORI A TEMPO INDETERMINATO. OGNI ANNO IL SINDACATO DEVE RINCORRERE IN SEDE DI DISCUSSIONE DEL BILANCIO REGIONALE, L’EMERGENZA DI DOTAZIONI FINANZIARIE INSUFFICIENTI PER UNA NORMALE GESTIONE, IL TUTTO SI RIDUCE A PROVVEDIMENTI TAMPONI, CONCESSI PIU’ PER INTERCESSIONE DELLA SINGOLA FORZA POLITICA DI TURNO CHE GESTISCE L’ASSESSORATO ALL’AMBIENTE, CHE NON PER UNA CONVINZIONE CHE ACCOMUNA L’INTERA MAGGIORANZA CONSILIARE. DOBBIAMO SUPERARE QUESTO STATO DI COSE. NELLE PROSSIME SETTIMANE PROPORREMO A CISL E UIL UN’ INIZIATIVA SUI TEMI DELL’AMBIENTE E SULLE STRUTTURE DEPUTATE AI CONTROLLI E ALLA VIGILANZA. CHIEDEREMO IMPEGNI PRECISI ALLA GIUNTA SUL FRONTE DEI FINANZIAMENTI, DEL SUPERAMENTO DEL LAVORO PRECARIO E SULLA INDISPENSABILE DOTAZIONE TECNOLOGICA PER RENDERE L’ARPAC IN UNA SITUAZIONE DI NORMALITA’ E PARITA’ NEI CONFRONTI DELLE AGENZIE DI PREVENZIONE AMBIENTALE DELLE ALTRE REGIONI. LA STESSA RIFORMA DELLA MACCHINA AMMINISTRATIVA REGIONALE SEGNA FORTEMENTE IL PASSO. HO PARLATO PRIMA DELLA POSITIVA OPERA DEL GOVERNO REGIONALE SUL FRONTE DALLA MODIFICA DELL’APPARATO DIRIGENTE DELLA GIUNTA REGIONALE, MA DA MESI E’ FERMA IN CONSIGLIO LA LEGGE SULLA RIORGANIZZAZIONE DEGLI UFFICI E SULLA RIFORMA DELLA DIRIGENZA CON LA ISTITUZIONI DELLE DIREZIONI E LA DIMINUZIONE DEI SERVIZI IN UNO CON LA QUESTIONE DELL’APPLICAZIONE DEGLI ISTITUTI DELL’ALTA PROFESSIONALITA’. CONTEMPORANEAMENTE SOTTOLINEAMO POSITIVAMENTE L’AZIONE DELLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE CHE CON GLI ULTIMI PROVVEDIMENI SULLE NOMINE DELLA DIRIGENZA HA DATO UN FORTE SEGNALE DI CAMBIAMENTO E NOVITA’. BISOGNA RIPRENDERE IL DIBATTITO E IL CONFRONTO PER L’APPROVAZIONE DELLO STATUTO, CORREGENDO A MIO AVVISO ALCUNE STORTURE DELLA PRIMA STESURA: - UN MAGGIORE RUOLO DI INTERVENTO E CONTROLLO DEL CONSIGLIO SUI POTERI DELLA GIUNTA E DEL PRESIDENTE - UN RUOLO PIU’ DEFINITO ALLA CONFERENZA REGIONALE DELLE AUTONOMIE LOCALI - UNA MAGGIORE ACCENTUAZIONE DEL TRASFERIMENTO DI DELEGHE, POTERI E RISORSE AI COMUNI E ALLE PROVINCE. MA IL PUNTO PIU CONTRADDITTORIO E DOLENTE DELL’AZIONE DI GOVERNO IN CAMPANIA E’ QUELLO DELLA SANITA’. UN COMPARTO CHE DIVORA QUASI 9 MILIARDI DI EURO ALL’ANNO, CHE ASSICURA IL LAVORO A OLTRE 100.000 ADDETTI (TRA SANITA’ PUBBLICA PRIVATA E NO PROFIT). UN COMPARTO (DIVERSAMENTE DA ALTRI) AD ALTO CONTENUTO DI PROFESSIONALITA’, CON LIVELLI DI SCOLARITA’ MEDIO - ALTI. QUASI L’80% E’ PERSONALE LAUREATO. UN COMPARTO DOVE ALTA E’ LA COMPETIZIONE POLITICA SUL TERRENO DELLA GESTIONE (VEDI LA PUNTUALE POLEMICA E LE CONSEGUENTI MINACCE DI CRISI DI GIUNTA OGNI VOLTA CHE SI PROCEDE ALLE NOMINE DEI DIRETTORI GENERALI). UN COMPARTO DOVE L’INTRECCIO AFFARI – POLITICA, SFOCIA SPESSO IN INDAGINI DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA E DOVE NEGLI ULTIMI MESI SI E’ REGISTRATO IL PIU’ ALTO INDICE DI LITIGIOSITA’ TRA GLI SCHIERAMENTI POLITICI SEMPRE E SOLTANTO SU QUESTIONI DI GESTIONI E DI NOMINE CON IL RELATIVO RITUALE DI PUBBLICAZIONI DI DOSSIER E DI INTERCETTAZIONI TELEFONICHE. UN COMPARTO CHE ATTRAVERSA UNA DURISSIMA CRISI STRUTTURALE, FINANZIARIA E DI AFFIDABILITA’ DA PARTE DEI CITTADINI, TANTO CHE LA REGIONE CAMPANIA E’ LA PRIMA REGIONE D’ITALIA COME MOBILITA’ EXTRAREGIONALE CON UNA SPESA DI 700 MILIARDI DELLE VECCHIE LIRE. LA DELICATEZZA E L’ACUTEZZA DEI PROBLEMI DELLA SANITA’ CAMPANA RICHIEDEREBBE UNA ASSUNZIONE DI RESPONSABILITA’ ALTA DA PARTE DLLE FORZE POLITICHE NAZIONALI LOCALI. QUESTO ALLO STATO ATTUALE NON AVVIENE CERTO IL GOVERNO CENTRALE HA GRANDI RESPONSABILITA’ NELL’AVER DIMINUITO LE RISORSE A QUESTO COMPARTO E NELL’AVER TENTATO IN TUTTI I MODI DI SABOTARE LA RIFORMA DEL 1999: - VEDI LE INIZIATIVE CONTRO LA 194 - LE TOSSICODIPENDENZE - LA CONTRORIFORMA DELLA SALUTE MENTALE. MA NON SI POSSONO SOTTACERE LE RESPONSABILITA’ DEI GOVERNI REGIONALI CHE SI SONO SUCCEDUTI NEGLI ULTIMI DIECI ANNI. OGGI LA SANITA’ NELLA NOSTRA REGIONE E’ ORMAI AL COLLASSO E POTREBBE TRASCINARE NELLA SUA CRISI L’INTERO BILANCIO REGIONALE. QUASI 5 MILIARDI DI DEBITI PREGRESSI INEVASI, CON UNA MONTAGNA DI AZIONI LEGALI CHE SOLO NEL 2004 SONO COSTATI BEN 170 MILIONI DI EURO. UNO SFONDAMENTO ANNUALE CHE INDIPENDENTEMENTE DALLA CONSISTENZA DEL FSR SI ATTESTA SU 1 MILIARDO DI EURO ALL’ANNO. A FRONTE DI QUESTO DISASTRO ECONOMICO IL SSR SOFFRE DI MALI ANTICHI:
LA NATURA E LA CORPOSITA’ DI QUESTI PROBLEMI RICHIEDEREBBE UNA VASTA AZIONE RIFORMATRICE CHE ABBIA L’OBIETTIVO DI CAMBIARE DALLE SUE FONDAMENTA LA NATURA DEL SSR. INVECE LA GIUNTA REGIONALE PRIMA, E IL CONSIGLIO REGIONALE POI, HANNO APPROVATO UNA LEGGE FINANZIARIA (ALTRO GRANDE PROBLEMA QUELLO DI DISCUTERE IN SEDE IMPROPRIA – FINANZIARIA - LE QUESTIONI PROGRAMMATICHE DELLA SANITA’) FATTA DI NUOVE IMPOSIZIONI FISCALI E UN PROGRAMMA DI TAGLI TRIENNALI PER RIDURRE LA SPESA IN SANITA’ DI OLTRE TREMILA MILIARDI. ANCORA UNA VOLTA LA SCELTA E’ QUELLA DI INCIDERE SULLE RISORSE E NON SULLA QUANTITA’ E SULLA QUALITA’ DELL’OFFERTA. NOI NON ABBIAMO MAI DISCONOSCIUTO LA GRAVITA’ DEL PROBLEMA, ANZI PER ANNI SIAMO STATI VOCI INASCOLTATE NEL DENUNCIARE IL DISASTRO ECONOMICO CHE SI PREANNUNCIAVA, MA SIAMO STATI SEMPRE CONVINTI (CON LA CISL E LA UIL) CHE LA SANITA’ AVEVA E HA BISOGNO DI MANOVRE STRUTTURALI CHE CAMBIASSERO LA NATURA DEL SISTEMA. SENZA DI ESSA QUALSIASI MANOVRA SOLO E SOLTANTO FINANZIARIA SAREBBE FALLITA. LO DICEVAMO NEL GIUDICARE LA MANOVRA DEL 2001, LO ABBIAMO FATTO NEL DICEMBRE DEL 2003 CON L’INTRODUZIONE DELL’ACCISA SULLA BENZINA, CONTINUIAMO A DIRLO ADESSO. CERTO APPREZZIAMO L’IDEA DI SEPARARE IL DEBITO PREGRESSO DAL CORRENTE, DI AVER APPROVATO UN BILANCIO DI PREVISIONE NEI TEMPI NORMALI CON CERTEZZA QUINDI DI UTILIZZO DELLE POSTE IN BILANCIO. SIAMO CONVINTI CHE C’ERA SI BISOGNO DI ALTRI SACRIFICI MA SOLO IN CAMBIO DI UNA MANOVRA CHE AVESSE COME OBIETTIVO:
RISANAMENTO, RISTRUTTURAZIONE DEL SISTEMA, INNOVAZIONE. L’ASSESSORATO ALLA SANITA’ PRIMA, IL GOVERNO REGIONALE POI HA IGNORATO SISTEMATICAMENTE TUTTE LE NOSTRE PROPOSTE, SCEGLIENDO LA STRADA PIU’ SEMPLICE, MA LA PIU’ ONEROSA PER LA POPOLAZIONE CAMPANA E CHE ALLA FINE RENDERA’ ANCORA PIU DIFFICILE IL PROBLEMA. BISOGNA CHE LO DICIAMO APERTAMENTE E CON GRAN FORZA : LA MANOVRA PROPOSTA DA MONTEMARANO E APPROVATA DAL CONSIGLIO REGIONALE E’ UNA MANOVRA DESTINATA A PRODURRE TAGLI SUL VERSANTE DELLE PRESTAZIONI SANITARIE E TAGLI CONSISTENTI ALL’ OCCUPAZIONE. RIDUZIONE DELL’OCCUPAZIONE E RIDUZIONE DEI DIRITTI SPECIALMENTE PER LE CLASSI PIU’ DISAGIATE: ANZIANI, DISABILI, AREA DEL DISAGIO SOCIALE. NOI DICIAMO NO A QUESTA SCIAGURATA MANOVRA, INNATURALE PER UN GOVERNO SOSTENUTO DA UNA MAGGIORANZA CHE SI CANDIDA A GOVERNARE L’INTERO PAESE IN MODO ALTERNATIVO AL CENTRODESTRA. CI SIAMO OPPOSTI IN SEDE DI CONFRONTO CON L’ASSESSORATO ALLA SANITA’ E CON IL CONSIGLIO REGIONALE, CONTINUEREMO AD OPPORCI NELLE PROSSIME SETTIMANE. L’OBIETTIVO E’ CONVINCERE IL GOVERNO REGIONALE A CAMBIARE PROFONDAMENTE LA DELIBERA SUGLI OBIETTIVI PROGRAMMATICI IN SANITA’ NEI PROSSIMI MESI. LA NOSTRA AZIONE DI CONTRASTO COMINCERA’ SUBITO, ALCUNE AVVISAGLIE GIA’ SI AVVERTONO NEI CONFRONTI CHE LE NOSTRE RSU STANNO AVENDO IN QUESTE SETTIMANE CON LE DIREZIONI AZIENDALI, CON I CONTATTI CHE SI STANNO SUCCEDENDO CON IL MONDO DELLA SANITA’ PUBBLICA E PRIVATA E CON LA DISCUSSIONE SERIA E APPRONDITA CHE SI E’ AVUTA SU QUESTO TEMA NEI CONGRESSI TERRITORIALI DI CATEGORIA E CONFEDERALI. CONTINUEREMO A DISCUTERE ANCHE DURANTE IL NOSTRO CONGRESSO, SICURAMENTE QUESTO TEMA SARA’ UNO DEI TEMI CENTRALI DEL CONGRESSO DELLA CGIL CAMPANIA. SONO MATURI I TEMPI PER AZIONI DI MOBILITAZIONE E DI INIZIATIVA POLITICA CHE ACCOMUNI OPERATORI DEL SETTORE, LAVORATORI, PENSIONATI, LE ASSOCIAZIONI DEI MALATI E DEL VOLONTARIATO. DOBBIAMO COSTRUIRE NELLE PROSSIME SETTIMANE UN MOVIMENTO GENERALE E UNITARIO CHE COSTRINGA LA GIUNTA REGIONALE E L’ASSESSORE ALLA SANITA’ A RIAPRIRE LA TRATTATIVA SULLA MANOVRA.
IL MESSAGGIO ALLA POLITICA DEVE ESSERE CHIARO: SU UN DIRITTO DI CITTADINANZA COSI’ DELICATO QUALE LA SANITA’ NON ACCETTIAMO RIDUZIONI DI DIRITTI E TAGLI INDISCRIMINATI E INGIUSTIFICATI. SIAMO PRONTI AD ASSUMERCI LE NOSTRE RESPONSABILITA’ PER UN PROCESSO ANCHE DIFFICILE E DOLOROSO CHE RIFORMI IL SISTEMA. SIAMO PRONTI AD APRIRE CON LE NOSTRE PROPOSTE UN CONFRONTO SERIO E APPROFONDITO, NON SIAMO ASSOLUTAMENTE DISPOSTI AD ACCETTARE ULTERIORI RIDUZIONI DI DIRITTI. SE NON CI SARANNO SEGNALI POSITIVI NELLE PROSSIME SETTIMANE PROPOREMO ALLA CGIL REGIONALE UN PIANO DI AZIONI DI LOTTA DA CONCORDARE CON CISL E UIL, A COMINCIARE DALL’ORGANIZZAZIONE (IN TUTTA LA REGIONE) DI UNA GRANDE PETIZIONE POPOLARE. TUTTA LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE E NOI IN PRIMA LINEA, DOVRA’ ESSERE COINVOLTA IN QUESTA INIZIATIVA, DOBBIAMO RACCOGLIERE MIGLIAIA E MIGLIAIA DI FIRME DI CITTADINI CHE SI RICONOSCONO NELL’OPPOSIZIONE ALLA MANOVRA, MA CHE SONO ANCHE IN CONDIZIONE DI PROPORRE AZIONI E SOLUZIONI ALTERNATIVE. CON LA PETIZIONE AVREMO LA POSSIBILITA’ DI APRIRE UNA GRANDE DISCUSSIONE DI MASSA SULLA SANITA’. UNA DISCUSSIONE DI MERITO, SUI CONTENUTI DEL SISTEMA E NON UNA DISCUSSIONE STERILE FATTA DI POLEMICHE E DI POSIZIONAMENTO POLITICO. SU QUESTO ARGOMENTO CHIAMEREMO AL CONFRONTO CONSIGLI COMUNALI, SINDACI, COMITATI DI RAPPRESENTANZA, MONDO DEL LAVORO E DELLE PROFESSIONI.
LA SANITA’ CAMPANA VA RIFORMATA NON CANCELLATA. Ø CONFRONTO CON LA REGIONE Ø CON LE AA.LL. E CON L’INTERA P.A. Ø VERTENZA SANITA’ Ø LOTTA ALLE SACCHE DI PRECARIATO PUBBLICO Ø RINNOVI DEI CONTRATTI Ø TORNATA ELETTORALE DELLE RSU DEL 2007. QUESTI SARANNO ALCUNI DEI PRINCIPALI TEMI CHE COINVOLGERANNO LA F.P. IN CAMPANIA NEI PROSSIMI ANNI. ARRIVIAMO A QUESTI APPUNTAMENTI CONSCI DELLA FORZA E DELL’AUTOREVOLEZZA CHE LA F.P. HA SAPUTO CONQUISTARSI IN QUESTI ANNI. ABBIAMO CHIUSO IL TESSERAMENTO 2005 CON QUASI 32.000 ISCRITTI CON UN TREND IN AUMENTO IN TUTTI I SETTORI CHE ORGANIZZIAMO SIA PUBBLICI CHE PRIVATI. NELLE ELEZIONI RSU DEL 2004 ABBIAMO RAGGIUNTO IL 28% DEI CONSENSI CON OLTRE 30.000 VOTI (QUASI 2.000 VOTI IN PIU’ RISPETTO AL 2001 NONOSTANTE LA DIMINUZIONE DEL NUMERO DEGLI ADDETTI A CAUSA DEI BLOCCHI DEL TURN-OVER). L’AUMENTO DI ISCRITTI E DI VOTI E’ GENERALIZZATO SU TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE. OGNI STRUTTURA TERRITORIALE HA CONTRIBUITO A QUESTO STRAORDINARIO RISULTATO. MA LA FORZA DELLA F.P. CAMPANA NON SI MISURA SOLO CON LA SUA CRESCITA ORGANIZZATIVA. OGGI TUTTI I NOSTRI INTERLOCUTORI E LE NOSTRE CONTROPARTI SIA PUBBLICHE CHE PRIVATE CI RICONOSCONO UN RUOLO PRIMARIO NELL’AZIONE DI RAPPRESENTANZA DEI DIRITTI DEL MONDO DEL LAVORO. LO STESSO RUOLO CHE LA F.P. ESPLICA NELLE DINAMICHE DELLA NOSTRA CONFEDERAZIONE E’ TOTALMENTE CAMBIATO. SON0 LONTANI I TEMPI IN CUI SI GIUDICAVA LA F.P. COME UNA CATEGORIA ESSENZIALMENTE CORPORATIVA, CHIUSA IN SE STESSA, CHE FACEVA FATICA A DIALOGARE CON L’INSIEME DEL MONDO DELLA CGIL. OGGI INVECE LA F.P. CAMPANIA E’ PIENAMENTE NELLA DISCUSSIONE CONFEDERALE, RIVENDICA IL RICONOSCIMENTO DEL SUO RUOLO DI GRANDE CATEGORIA, MA NELLO STESSO TEMPO VUOLE FARSI CARICO, ASSUMENDO LA PROPRIA PARTE DI RESPONSABILITA’, DEI TEMI GENERALI E DEI PROBLEMI CHE AFFRONTA LA CONFEDERAZIONE. NUOVO RUOLO DELLA F.P., CONFEDERALITA’ DEI TEMI CHE AFFRONTA E’ UN DIBATTITO CHE IN CAMPANIA VOGLIAMO TENERE ALTO SENZA AVERE LA PRESUNZIONE DI ESSERE I DEPOSITARI DELLA VERITA’, MA NELLA CHIAREZZA E NETTEZZA DELLE POSIZIONI. ECCO PERCHE’ TRA I TANTI TEMI, NOI DA MESI CHIEDIAMO ALLA CGIL DI APRIRE UNA DISCUSSIONE SULL’UTILIZZO E GESTIONE DI ALCUNI BENI COLLETTIVI COME L’ACQUA. DA MESI SU QUESTO ARGOMENTO SI SUCCEDONO PRESE DI POSIZIONI E INIZIATIVE DI MOVIMENTI CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DEL SISTEMA ACQUA. LA FP CAMPANA INSIEME ALLE STRUTTURE TERRITORIALI SI E’ DICHIARATA CONTRO L’APPLICAZIONE DELLE DELIBERE REGIONALI E DEGLI ATO PER LA PRIVATIZZAZIONE DI QUESTO BENE PUBBLICO. E’ POSSIBILE CHE L’INSIEME DELLA CGIL NON ABBIA ANCORA TROVATO UNA SEDE ED UN’OCCASIONE PER DISCUTERE DI QUESTO PROBLEMA? RINVIARE IL CONFRONTO SERVIRA’ A RISOLVERE LA QUESTIONE? IO DICO DI NO, MEGLIO UNA DISCUSSIONE FRANCA, SENZA SOTTERFUGI CHE IL SILENZIO. MA LA F.P. IN QUESTA REGIONE NON SI E’ CONTRADDISTINTA SOLO PER LA CRESCITA DELLA SUA FORZA ORGANIZZATIVA O PER L’AUTOREVOLEZZA NEL CONFRONTO CON LA POLITICA MISURANDOSI OGNI GIORNO SUL TEMA DELLA SUA AUTONOMIA. POSITIVI SONO I RISULTATI CHE LE CENTINAIA DI RSU (ABBIAMO ELETTO QUASI MILLE NOSTRI COMPAGNI) HANNO RAGGIUNTO SUL VERSANTE DELLA CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA, SULL’ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO E SULLA VALORIZZAZIONE DEL LAVORO PUBBLICO. PER RAGGIUNGERE QUESTO RISULTATO E’ STATO FONDAMENTALE IL RUOLO DELLE NOSTRE STRUTTURE TERRITORIALI. MA ANCHE L’INTUIZIONE CHE ABBIAMO AVUTO DI AGIRE DA UN LATO SU UN PIU DIRETTO COINVOLGIMENTO DEI NOSTRI ELETTI CON UN SISTEMA DI INFORMAZIONE CHE CI PERMETTE DI RAGGIUNGERE IN TEMPO REALE OGNI NOSTRO RSU, DALL’ALTRO CON UN PROGRAMMA DI FORMAZIONE, CAPILLARE SU TUTTO IL TERRITORIO, I CUI RISULTATI SI INTRAVEDONO ANCHE NELLA MASSICCIA OPERA DI RINNOVAMENTO CHE E’ AVVENUTA NELL’ELEZIONE DEGLI ORGANISMI DIRIGENTI TERRITORIALI. IL COINVOLGIMENTO DEI NOSTRI ELETTI LO ABBIAMO SANCITO ANCHE CON LA CONVOCAZIONE OGNI ANNO DELL’ASSEMBLEA REGIONALE DELLE RSU. L’ABBIAMO CONVOCATA NEL 2005 ALL’INDOMANI DELL’ACCORDO CON IL GOVERNO PER I RINNOVI DEI BIENNI ECONOMICI DEL P.I., LA CONVOCHEREMO NELL’AUTUNNO DEL 2006 NELLA QUALE DISCUTEREMO DELL’IMPOSTAZIONE POLITICA DEL RINNOVO DEI C.C.N.L. E DI QUELLO CHE SARA’ IL MANIFESTO ELETTORALE E LE PAROLE D’ORDINE DELLA CAMPAGNA DEL RINNOVO DELLE RSU DEL 2007 . SARA’ UNA CAMPAGNA ELETTORALE DURISSIMA CHE SI SVOLGERA, COME CI AUGURIAMO, IN UNA NUOVA STAGIONE POLITICA E NOI DOVREMO ESSERE PRONTI ALL’APPUNTAMENTO PER RICONFERMARE E ACCRESCERE LA NOSTRA FORZA. GLI STESSI RISULTATI POSITIVI NON SEMPRE SONO STATI RAGGIUNTI NELLA CONTRATTAZIONE DEI COMPARTI PRIVATI, DOVE GIA’ APPLICARE IL C.C.N.L. E’ STATA UNA IMPRESA DIFFICILE. ALCUNI DI QUESTI COMPARTI, ANCHE PER LA MIOPIA DI UNA INTERA CLASSE IMPRENDITORIALE,VIVONO CRISI PROFONDE CON LE PREVEDIBILI CONSEGUENZE SUL MANTENIMENTO DEI LIVELLI OCCUPAZIONALI, CHE DI FATTO E’ STATA LA NOSTRA PRINCIPALE PREOCCUPAZIONE. QUESTI COMPARTI SONO (SPECIALMENTE QUELLO SOCIO-ASSISTENZIALE E COOP) FORTEMENTE NON SINDACALIZZATI E SONO L’AREA IN CUI GLI EFFETTI DEL PRECARIZZAZIONE DEL LAVORO, DELL’ESTERNALIZZAZIONE DEI SERVIZI SONO PIU DIROMPENTI. IN QUESTO CAMPO LA NOSTRA AZIONE DOVRA’ ESSERE PIU INCISIVA, NOI PROPORREMO AI TERRITORI LA COSTRUZIONE DI UN PROGETTO OBIETTIVO DI INSEDIAMENTO ORGANIZZATIVO CHE RIDUCA QUESTO GAP DI DIRITTI E TUTELE CHE REGISTRIAMO IN QUESTI SETTORI. LA FEDERAZIONE IN QUESTI ANNI HA PROCEDUTO A RINNOVARE PARTE DEL SUO GRUPPO DIRIGENTE. ALCUNI COMPAGNI HANNO ASSUNTO RUOLI DI RESPONSABILITA’ NELLA NOSTRA CATEGORIA NAZIONALE E NEI LIVELLI CONFEDERALI SIA REGIONALE CHE TERRITORIALI (ALTRI LI SEGUIRANNO NEI PROSSIMI MESI) A TESTIMONINZA DEL MAGGIORE RUOLO CHE QUESTA CATEGORIA SVOLGE SIA NELL’AMBITO DELLE PROPRIE STRUTTURE SIA IN AMBITO CONFEDERALE. SONO STATI ELETTI NUOVI SEGRETARI GENERALI AD AVELLINO, BENEVENTO, NAPOLI E ALLA STRUTTURA REGIONALE. NESSUNO SI E’ MAI NASCOSTO LE GRANDI DIFFICOLTA’, LE RESISTENZE, I PROBLEMI CHE SORGONO QUANDO SI PROCEDE AL RINNOVAMENTO DEI GRUPPI DIRIGENTI. IN PASSATO QUESTA CATEGORIA HA DOVUTO METTERE IN CONTO GRANDI MOMENTI DI LACERAZIONE QUANDO SI SONO INTRAPRESI NECESSARI PROCESSI DI RINNOVAMENTO. AVER GESTITO INVECE IN QUESTI ULTIMI ANNI QUESTI PROCESSI IN MODO SERENO E CONSAPEVOLE SOTTOLINEA ANCORA UNA VOLTA IL GRADO DI MATURITA’ CHE HA RAGGIUNTO QUESTA CATEGORIA E QUESTO VA MERITO SPECIALMENTE A QUEI COMPAGNI CHE CON IL LORO COMPORTAMENTO HANNO PERMESSO CHE QUESTI PROCESSI DI RICAMBIO FOSSERO PORTATI A COMPIMENTO. A QUESTI COMPAGNI VA IL NOSTRO RINGRAZIAMENTO. OGGI SE LA F.P. CAMPANA SI PRESENTA COME UNA GRANDE FORZA, AUTOREVOLE E SERENA NEI RAPPORTI INTERNI LO DOBBIAMO ANCHE A LORO.
E NOI CONTINUEREMO SU QUESTA STRADA. A PARTIRE DAL RINNOVAMENTO CHE INTERESSERA’ ALTRE NOSTRE STRUTTURE E DALLA RICOMPOSIZIONE DELLA SEGRETERIA REGIONALE. IL GRUPPO DIRIGENTE CHE USCIRA’ DA QUESTO CONGRESSO DOVRA’ PORSI L’OBIETTIVO DI RAFFORZARE LA STRUTTURA CON LA FORMAZIONE DEGLI ESECUTIVI E DEI COORDINAMENTI DI COMPARTO. DOVRA’ CARATTERIZZARSI PER LA COLLEGIALITA’ DELLE DECISIONI E DELLE RESPONSABILITA’ E AUMENTARE E VALORIZZARE IL RAPPORTO CON LE NOSTRE STRUTTURE TERRITORIALI .
DEI SEGNALI IN QUESTA DIREZIONE SONO STATI GIA’ DATI . OGGI LE STRUTTURE TERRITORIALI SONO PIENAMENTE COINVOLTE NELLE DECISIONI POLITICHE ED ORGANIZZATIVE DELLA FEDERAZIONE REGIONALE. OGNUNA DI ESSE HA DATO IL SUO CONTRIBUTO DI ANALISI E DI INIZIATIVA POLITICA . TANT’E’ CHE SONO DECINE LE INIZIATIVE LOCALI CHE HANNO AVUTO UNA FORTE VALENZA REGIONALE, NE VOGLIO CITARE ALCUNE: Ø IL CONVEGNO SULLA QUALITA’ NEGLI ENTI LOCALI TENUTO A CASERTA. Ø L’INIZIATIVA SULLA SANITA’ A BENEVENTO Ø IL CONVEGNO SULLA P.A. NEL MEZZOGIORNO A NAPOLI Ø L’INIZIATIVA SULL’EMERGENZA TERRITORIALE AD AVELLINO Ø IL SEMINARIO REGIONALE SUL C.C.N.L. DELLA DIRIGENZA SANITARIA A SALERNO, INSIEME ALL’INIZIATIVA SUI SERVIZI LOCALI Ø LA PARTECIPAZIONE MASSICIA ALLE GRANDI INIZIATIVE DI MOBILITAZIONE NAZIONALI, DUE FRA TUTTE QUELLA DEL 23 MARZO 2002 A ROMA E QUELLA DEL I° MAGGIO 2005 A SCAMPIA. INSOMMA ABBIAMO MESSO LE BASI PER UNA STRUTTURA REGIONALE FORTEMENTE RADICATA ED APERTA ALLE ISTANZE CHE ARRIVANO DAI TERRITORI. DOBBIAMO CONTINUARE E ANDARE IN AVANTI QUESTA DIREZIONE. LO IMPONE LA NOSTRA RESPONSABILITA’, LO RICHIEDONO MIGLIAIA E MIGLIAIA DI LAVORATORI CHE SI RICONOSCONO NELLA NOSTRA ORGANIZZAZIONE, LO ESIGE LA NUOVA FASE POLITICA CHE ATTREVERSIAMO. ABBIAMO ALLE SPALLE ANNI DI DURO LAVORO, TUTTO LASCIA PREVEDERE, DATA LA SITUAZIONE POLITICA DI QUESTO PAESE, CHE I PROSSIMI ANNI RICHIEDERANNO LA STESSA INTENSITA’ DI INIZIATIVA E LAVORO POLITICO. GUARDIAMO A QUESTA NUOVA FASE CONSCI DELLE NOSTRE RESPONSABILITA’, CONSAPEVOLI DELLA NOSTRA FORZA, CONFERMATA ANCHE DAL DIBATTITO MOSTRATO NELLE NOSTRE ASSISI CONGRESSUALI E NEI CONGRESSI DELLE CDL, NEL SOSTEGNO AGLI EMENDAMENTI ALLE TESI. IL NOSTRO LAVORO NON E’ FINITO, ALTRI APPUNTAMENTI CI ATTENDONO. IL PIU’ IMPORTANTE LA CAMPAGNA ELETTORALE PER LE POLITICHE DEL 2006, MANDARE A CASA IL GOVERNO BERLUSCONI E’ LA NOSTRA PAROLA D’ORDINE, ABBIAMO ATTRAVERSATO UN LUNGO E PESANTE INVERNO, CERCHIAMO CON IL NOSTRO LAVORO E LA NOSTRA PASSIONE DI FARE DELLA PROSSIMA PRIMAVERA UNA GRANDE OCCASIONE DI RINASCITA. BUON LAVORO COMPAGNE E COMPAGNI |