ARCHIVIO
|
NOTIZIE EUROPEE ED INTERNAZIONALI
|
|
SANITA': IL PARLAMENTO EUROPEO RESPINGE IL RITORNO DELLA BOLKESTEIN Comunicato di Rosa Pavanelli Segretaria Nazionale FP CGIL
(24.05.2007) |
|
IL 4 APRILE
LA COMMISSIONE PRESENTA AL PARLAMENTO LA NUOVA BOLKESTEIN |
|
SPAGNA: LA BOZZA DI PROPOSTA DEL NUOVO STATUTO DELLA FUNZIONE
PUBBLICA NON PREVEDE IL
LICENZIAMENTO
|
|
GERMANIA: 7 SETTIMANE DI SCIOPERO NEL SETTORE PUBBLICO
GERMANIA: ENTI LOCALI: SCIOPERO
IL 29 MARZO AD HANNOVER PER L’ORARIO DI LAVORO |
|
REGNO UNITO: 28 MARZO, SCIOPERO PER LE PENSIONI NEGLI ENTI
LOCALI
28 MARZO - REGNO UNITO: UN MILIONE E 500MILA IN SCIOPERO NEGLI
ENTI LOCALI PER DIFENDERE LE
LORO PENSIONI |
|
FRANCIA: E’ COMINCIATA LA GIORNATA DI LOTTA CONTRO IL CPE. SI
FERMA ANCHE IL SETTORE PUBBLICO
|
|
GRECIA: RIUSCITO LO SCIOPERO GENERALE DEL 15 MARZO |
IL 4
APRILE LA COMMISSIONE PRESENTA AL PARLAMENTO LA NUOVA
BOLKESTEIN
La liberalizzazione dei
servizi pubblici e le prospettive finanziarie per il 2007-2013,
due dei dossier più discussi dell'attuale legislatura,
torneranno la prossima settimana nell'agenda della plenaria del
Parlamento europeo, in programma a Strasburgo.
E' stato, infatti, confermato
che martedì 4 aprile, alle 15, il commissario europeo al
mercato interno Charlie McCreevy presenterà ai deputati europei
la nuova proposta della Commissione sulla direttiva Bolkestein.
Nel vertice della scorsa
settimana i capi di stato e di governo dell'Unione europea hanno
invitato la Commissione a elaborare una proposta che tenga conto
di quella votata a suo tempo dal Parlamento. La presidenza
austriaca dell'Ue sembra decisa ad accelerare i tempi, ma è noto
che tra i 25 ci sono molti governi, oltre la metà, che
considerano il compromesso raggiunto dagli eurodeputati troppo
restrittivo e chiedono di rivederlo, cominciando dalla questione
del paese d'origine del prestatore dei servizi.
Il nuovo testo – sulla base
delle prime indiscrezioni – include “un linguaggio più forte di
quello della versione parlamentare” sulle restrizioni che
possono essere imposte ai fornitori di servizi sulla base di
questioni legate alla sicurezza, alla sanità pubblica ed all’
ambiente. Si afferma che “le restrizioni possono essere
accettate solo se proporzionali, necessarie e non
discriminatorie”.
Dovrebbe essere presentato,
nello stesso momento, dal Commissario agli affari sociali, un
allegato di 11 pagine sulle “linee guida per i lavoratori in
distacco”.
|
SPAGNA: LA BOZZA DI PROPOSTA DEL
NUOVO STATUTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA NON PREVEDE IL
LICENZIAMENTO
Non si è mai parlato di
“licenziare” i dipendenti pubblici ma piuttosto di spiegare che
nessuno, nella pubblica amministrazione spagnola, avrà un
incarico assicurato per tutta la vita, se non rende sul suo
lavoro. Queste sono le dichiarazioni del ministro della funzione
pubblica del governo Zapatero, Jordi Sevilla (considerato il più
liberale dei ministri socialisti) che ha inoltre ulteriormente
chiarito “ coloro che riceveranno valutazioni negative in
maniera reiterata potranno perdere il loro incarico, non il loro
lavoro, potranno cioè essere spostati ad un altro incarico,
senza cessare di essere dipendenti pubblici” “Io non voglio un
funzionario pubblico (cioè il dipendente con rapporto di lavoro
pubblico, mentre nella pubblica amministrazione spagnola
lavorano molti ‘laborales’
cioè impiegati con un rapporto di lavoro di tipo privato)
inamovibile ma nemmeno un funzionario che possa essere
licenziato, magari per motivi politici. Il funzionario avrà
garantito il suo lavoro, non il suo posto, però se non adempie
le sue funzioni”.
Il “pre-progetto” di Statuto presentato da Sevilla per ora non
ha, per ora, un vasto consenso: non piace alla Federazione dei
Municipi e delle Province, non piace alle Comunità Autonome e
non piace ai sindacati, che in una nota unitaria UGT-CCOO-CSIF
hanno smentito il ministro sul fatto che si fosse trovato un
accordo sullo Statuto di base della Funzione Pubblica “ci siamo
incontrati una sola volta, il 20 febbraio, è chiaramente non
concluso e in assoluto non si capisce il falso ottimismo del
ministro…le dichiarazioni trionfalistiche del ministro
confondono la società e i lavoratori”.
Una delle questioni più importanti è piuttosto
la riduzione del precariato
nell’impiego pubblico. Il precariato attualmente
è molto elevato e il governo si impegna a ridurlo allo “stretto
necessario” ed “a combattere il prolungamento irregolare dei
rapporti di lavoro interinali e dei contratti a tempo
determinato… |
FRANCIA: E’ COMINCIATA LA
GIORNATA DI LOTTA CONTRO IL CPE. SI FERMA ANCHE IL SETTORE
PUBBLICO
Circa 250 000 persone hanno
sfilato questa mattina a Marsiglia, 60mila a Nantes, 40mila a Rouen.
Manifestazioni si sono tenute anche a Mans (30 000),
Boulogne-sur-Mer (7 500), Calais (6 000). E’ questo l’inizio
della giornata di manifestazioni in Francia contro il CPE.
La manifestazione di Parigi
partirà alle 14e30 da place d'Italie per arrivare a place de la
République. Sono 12 le sigle sindacali che hanno organizzato la
giornata , (CGT, CFDT, FO, CFTC, CFE-CGC, FSU, UNSA, Solidaires
UNEF, Confédération étudiante, UNL e FIDL).
Ferma la scuola (in
particolare i licei e le scuole professionali) e, per la prima
volta il settore pubblico (funzione pubblica, poste, energia) si
muove unitariamente all’interno del movimento anti-CPE.
|
28 MARZO - REGNO UNITO: UN
MILIONE E 500MILA IN SCIOPERO NEGLI ENTI LOCALI PER DIFENDERE LE
LORO PENSIONI
Un milione e
mezzo di lavoratrici e lavoratori degli enti locali scioperano
oggi, 28 marzo, nel Regno Unito, per l’intera giornata, per
difendere il diritto ad andare in pensione a 60 anni con almeno
25 anni di contributi (‘quota 85’). E’ il più grande sciopero
generale da quello del 1926, che riguardava la difesa delle
condizioni di vita e di lavoro dei minatori. Sono chiuse
scuole, librerie, centri sportivi; è bloccata la raccolta dei
rifiuti, non funzioneranno i nidi per l’infanzia e tutti gli
uffici per il turismo. E’ chiusa la Torre di Londra e la
barriera sul Tamigi. Sarà ferma l’assistenza sociale e i servizi
di regolazione del traffico (ad esempio sono chiusi tutti i più
grandi tunnel stradali del Regno Unito). Fermi anche i vigili
del fuoco. A Londra manifestazione a Westminster Central Hall.
Aderiscono
allo sciopero tutti i più grandi sindacati britannici, da Unison
a GMB ad Amicus. In totale i sindacati che hanno aderito alla
protesta sono 11 e tutti lo hanno fatto dopo un referendum –
obbligatorio per legge – tra gli iscritti. Le azioni di sciopero
proseguiranno anche durante le elezioni amministrative di
maggio.
Nel settore
pubblico la ‘quota 85’ è applicata ai lavoratori statali, alla
polizia, agli insegnanti ed al servizio sanitario. Per il
settore privato l’età di pensionamento va dai 65 ai 68 anni.
“Lo sciopero
sta andando molto bene – dichiara il segretario generale di
Unison, Dave Prentis – questo perché i lavoratori sono molto
arrabbiati. Negli enti locali hanno pagato il 6% del salario
per finanziare le loro pensioni e alla fine negli enti locali
tre quarti dei lavoratori sono donne, con un salario molto
basso, la media delle pensioni è di 4000 sterline all’anno (5800
€) e, in particolare per le donne di 31 sterline a settimana
(45 ). Sono queste le pensioni di lusso? Piuttosto si sentono
dei lavoratori di seconda classe, discriminati dal resto del
settore pubblico“
I datori di
lavoro sostengono che la mancata riforma delle pensioni negli
enti locali costerà un aumento del 2% delle tasse per i
cittadini.
|
GERMANIA: ENTI LOCALI:
SCIOPERO IL 29 MARZO AD HANNOVER PER L’ORARIO DI LAVORO
Continuano gli scioperi nel
settore pubblico tedesco. Mercoledì 29 marzo scioperano le
lavoratrici e i lavoratori di Hannover del Land della Bassa
Sassonia. Lo sciopero – che riguarda anche gli ospedali
regionali - fa parte delle iniziative di lotta che da oltre sei
settimane oppone il sindacato al progetto di allungamento
dell’orario di lavoro a parità di salario sostenuto dai datori
di lavoro pubblici, in particolare nei Land e nei comuni.
(28 marzo
2006)
|
GERMANIA: 7 SETTIMANE DI SCIOPERO NEL SETTORE PUBBLICO
Sono oramai 50 le giornate di
sciopero ed agitazione
nel settore pubblico in Germania. Sindacato e amministrazioni
locali sono in rotta di collisione per la richiesta di queste
ultime di aumentare l’orario di lavoro settimanale a parità di
salario e ciò ha portato al più grande conflitto nella funzione
pubblica tedesca negli ultimi 14 anni.
Nessun accordo è stato raggiunto
nel Baden-Wuerttemberg (Stoccarda; Mannheim, Karlsruhe,
Friburgo, Heidelberg) dove. la richiesta è quella di aumentare
l’orario da 38,5. a 40 ore per i 200mila lavoratori degli enti
locali, insieme ad un taglio degli straordinari. E’ fallito
anche il tentativo di arbitrato che aveva proposto una media di
39,1 ore settimanali ed una riduzione di circa 3500 posti di
lavoro. Proposta giudicata inaccettabile da entrambe le parti.
Il sindacato dei servizi (pubblici e privati) Ver.di aveva rotto
intanto il fronte dei datori di lavoro. Un accordo è stato
trovato infatti nel Land della città-stato di Amburgo e in
alcuni comuni della Bassa Sassonia (120mila lavoratori), con un
aumento della settimana lavorativa, senza incrementi salariali,
da 38,5 a 38,9 ore, ma solo per le figure professionali più
alte, mentre restano a 38,5 i lavoratori ospedalieri e
dell’assistenza sociale. Il premier della Bassa Sassonia,
Christian Wulf, davanti al fallimento delle trattative
nell’ambito regionale, , ha minacciato di abbandonare
l’associazione che rappresenta le regioni tedesche. (21 marzo
2006)
|
REGNO UNITO: 28 MARZO, SCIOPERO PER LE PENSIONI NEGLI ENTI
LOCALI
Dopo il voto di un referendum tra
gli iscritti il 28 marzo nel Regno Unito ci sarà un grande
sciopero nazionale generale – il più grande degli ultimi anni -
a difesa delle pensioni del milione di lavoratori e di
lavoratrici degli enti locali.. Tutto il settore pubblico, anche
quello che ha garantiti i diritti pensionistici, sciopererà per
impedire che venga cancellata, nelle amministrazioni locali, la
cosiddetta ‘quota 85’ che permetteva di andare in pensione
all’età di 60 anni con 25 anni di anzianità: La giornata del 28
marzo acquista una grande importanza perché oltre al sindacato
della funzione pubblica Unison, hanno aderito, sotto la parola
d’ordine “Unions Together Fighting to Protect Our Pensions “ I
sindacati insieme lottano per proteggere le nostre pensioni, ,
l’ Association of Educational Psychologists, la Community and
Youth Workers Union, il GMB, il National Association of
Probation Officers, la Northern Ireland Public Services
Alliance, il NUT, il TGWU, Amicus e il sindacato degli edili
UCATT. Lo sciopero nazionale sarà seguito da una serie di
iniziative a livello locale. Negli enti locali il 73 per cento
dei dipendenti sono donne e oltre il 60% ha un rapporto di
lavoro part-time. La media delle pensioni per le donne negli
enti locali è di 31 sterline a settimana e il 75% dei pensionati
guadagna meno di 96 sterline a settimana.
|
GRECIA: RIUSCITO LO
SCIOPERO GENERALE DEL 15 MARZO
Centinaia di
migliaia di persone in piazza il 15 marzo ad Atene, Salonicco e
nelle altre città della Grecia hanno protestato contro la
politica di austerità e le riforme nel campo del lavoro avviate
dal governo conservatore del primo ministro Costas Caramanlis,
di Nuova Democrazia (Nd), al potere da due anni.
La Grecia è
rimasta bloccata da uno sciopero generale di 24 ore proclamato
dalle due maggiori centrali sindacali, la Confederazione
generale dei lavoratori greci del settore privato (Gsee) e il
sindacato dei lavoratori pubblici (Adedy). I due sinda cati
organizzano circa 2milioni di lavoratici e lavoratori, circa il
60% della forza lavoro nel paese. Secondo gli organizzatori, lo
sciopero è stato un grande successo, con la più alta
partecipazione degli ultimi decenni. Al termine della
manifestazione di Atene ci sono stati alcuni scontri tra
manifestanti e polizia.
Si sono
fermati tutti gli uffici governativi, le banche, gli ospedali, i
porti e le scuole così come non è partito nessun aereo della
Olympic Airlines.
L'astensione
dal lavoro - che fa seguito ad uno sciopero generale di quattro
ore effettuato il 28 febbraio scorso - è stata proclamata contro
l'intenzione del governo di ristrutturare il settore del
pubblico impiego con l'adozione dei contratti a tempo
determinato e di riformare il sistema delle pensioni che,
secondo i sindacati, taglierebbe del 50% dei benefici
pensionistici, innalzerebbe l'età della pensione ed anche il
tasso della disoccupazione, che negli ultimi quattro mesi del
2005 ha toccato il 9.7%. Un’altra forte preoccupazione sindacale
viene dalla proposta del governo di privatizzare le imprese
pubbliche.
In
particolare gli scioperanti sono infuriati per la proposta
governativa, “considerata ridicola se non addirittura
offensiva”, di aumentare i salari ed alcune pensioni di mezzo
euro al giorno mentre i salari sono da sempre tra i più bassi
dell’Unione.
“Diciamo
basta alle politiche neoliberali del governo” – ha detto nel suo
discorso in chiusura della manifestazione di Atene il presidente
di Adedy Spyros Papasyros – ed “alla brutale redistribuzione
della ricchezza a favore dei più ricchi” (15 marzo 2006)
La tensione
con il governo è alle stelle oramai da mesi, in particolare dopo
il tentativo di omicidio di Christos Polyzogopoulos, Presidente
del Gsee, lo scorso 31 gennaio, da parte di un commando
squadristico di 20 persone. Polyzogopoulos, ancora
convalescente, ha concluso, ad Atene, il comizio per lo
sciopero. |
|