COMITATO DIRETTIVO del 13
marzo 2003
Pubblichiamo
due ordini del giorno approvati dal Cd della Fp Cgil nella riunione del 13
marzo:
il primo sulle iniziative a sostegno dello sciopero della categoria e della
manifestazione del 15 marzo a Milano, il secondo sulla provocatoria posizione
assunta da FISE-Confindustria sul rinnovo contrattuale dell'igiene ambientale
privata.
Ordine del
giorno n. 1
Il C.D. nel riconfermare l’impegno di tutte le strutture a sostegno della riuscita dello sciopero della categoria e della manifestazione proclamata dalla CGIL per il giorno 15 marzo a Milano ha deciso di indire e sostenere tutte le iniziative di sciopero che saranno proclamate nei posti di lavoro all’indomani dell’eventuale scoppio della guerra, cercando in questo quadro il coinvolgimento ed il sostegno delle strutture confederali territoriali.
Le iniziative di lotta dovranno confermare il rispetto della L.146 per ciò che riguarda i minimi di servizio e possono svolgersi comunque nel pieno rispetto della legge in quanto la stessa prevede si possa derogare ai termini di preavviso in presenza di eventi che ledano l’orientamento democratico e costituzionale.
Il dibattito ha espresso un giudizio positivo sull’ipotesi di CCNL del comparto stato ed ha impegnato le strutture a sostenere la consultazione che, secondo le modalità unitariamente concordate, dovrà essere capillare e certificata.
Il CD ha sottolineato, inoltre, come sia indispensabile aprire concretamente le trattative per i comparti di AA.LL. e Sanità ad iniziare dall’incontro tra Governo, AA.LL, Regioni e OO.SS. che deve riconfermare, anche per questi comparti, gli impegni assunti dal Governo nell’accordo di febbraio 2002 e negli incontri svoltisi al Ministero della F.P. nell’autunno dello stesso anno. Nel caso in cui le trattative non dovessero sollecitamente essere avviate la F.P. proporrà alla CISL ed alla UIL di categoria l’indizione di adeguate iniziative di movimento.
Il CD infine riconferma come, in continuità con tutta la sua storia, il sindacato e la CGIL siano schierati in prima linea contro il terrorismo e ne costituiscano, anzi, uno dei bersagli privilegiati.
La nostra pratica del conflitto non ha nulla a che vedere con l’eversione ed il solo adombrare in legame tra movimenti e terrorismo deve essere considerata una mascalzonata politica.
Approvato
all’unanimità
Ordine
del giorno n. 2
Il Comitato Direttivo Nazionale F.P. CGIL riunitosi in data 13.3.2003 ritiene irresponsabile e provocatoria la posizione assunta da FISE –Confindustria sul rinnovo contrattuale dell’igiene ambientale privata, posizione che trova la sua massima espressione in alcune aziende ben identificate che hanno lavorato al tavolo contrattuale con atteggiamenti di pesante rottura.
I lavoratori/lavoratrici dell’igiene ambientale privata rivendicano, ormai da tre anni, un contratto di lavoro che deve avere le caratteristiche di un contratto unico per garantire il governo del processo di riorganizzazione e ristrutturazione del settore.
La posizione di FISE, di fatto, rinnega il contratto nazionale di lavoro, nega la tutela e la difesa dei salari, rimette in discussione i diritti ed infine inibisce l’esigibilità dell’importante e positivo accordo già raggiunto sul tavolo di Federambiente. Questo comportamento non può essere sottovalutato dalle comunità locali e dai sindaci, perché i disagi derivanti dall’inasprirsi della vertenza posta in campo dal sindacato, debbono ascriversi esclusivamente a tale irresponsabile comportamento della parte datoriale. Ai sindaci chiediamo di far rispettare da parte delle aziende l’applicazione del contratto nazionale di lavoro e quindi, il suo giusto e doveroso rinnovo.
La
manifestazione/sciopero del 21 marzo
2003 a Bologna, davanti alla sede della Lega delle Cooperative, vedrà la
presenza non solo delle lavoratrici/lavoratori del settore,
ma dell’intera Organizzazione, perché in gioco non è un seppur
importante rinnovo del contratto, ma “il contratto nazionale” che per la
CGIL costituisce la difesa dei salari, la valorizzazione delle professionalità,
la tutela e l’allargamento dei
diritti, gli strumenti di governo dei processi di riorganizzazione del settore.