SINTESI E VALUTAZIONI II BIENNIO ECONOMICO 2004-2005 MEDICI E VETERINARI
Fondamentale ed accessorio L’assegnazione al trattamento fondamentale (tabellare + posizione) solo del 75% e all’accessorio (disagio+risultato) del restante 25% dell’aumento rappresenta uno dei principali dati negativi di questo rinnovo contrattuale. In tutto il pubblico impiego il sindacato confederale ha ottenuto il 90% sul fondamentale, pensionabile e valido per il TFR, ed il 10% sull’accessorio. Solo i medici vengono pertanto penalizzati, e sono costretti a riguadagnarsi il 15% dell’aumento, svalutato, che vedono dirottato nel trattamento accessorio, e che invece potevano avere garantito a fine mese, anche in caso di malattia.
Tabellare Si mantiene la forbice con gli altri dirigenti del pubblico impiego di circa 100 euro, che con il primo biennio avevamo notevolmente ristretto. Con il II biennio lo scostamento non si allarga ma neanche si riduce, pertanto ancora non è stata raggiunta la piena equiparazione. I medici ed i veterinari, con il II biennio, raggiungono un tabellare di 40.031,00 euro mentre per gli altri dirigenti del pubblico impiego il tabellare è di 40.129,98.
Posizione Viene istituito un nuovo livello stabile di retribuzione di posizione minima contrattuale nell’ambito degli incarichi professionali (lett. c dell’art. 27 del CCNL 8/6/2000), che viene assegnato direttamente nel contratto agli ex aiuti (coloro che alla data del 31 dicembre 2001 avevano la retribuzione di posizione fissa di euro 4.100,66 e variabile 2.520,30). Si viene così a creare, di fatto, per gli esclusi dall’assegnazione con più di 5 anni, il livello degli ex assistenti (dirigenti equiparati), che con il riconoscimento al quindicesimo anno di anzianità della fascia di indennità di esclusività, possono aspirare ad ottenere il nuovo livello di ex aiuti, ove disponibile. In pratica quando un ex aiuto otterrà un incarico di struttura o lascerà il lavoro, si libererà il posto, al quale potrà accedere un ex assistente. Si tratta di un ritorno al passato, che accentuerà la gerarchia negli ospedali e nei servizi ospedalieri, ricreando capi, capetti e capettini. In pratica i nuovi livelli sono sei:direttore di dipartimento, direttore di struttura complessa, responsabile di struttura semplice, ex aiuto con incarico professionale, ex assistente con incarico professionale, medico con incarico professionale minore di 5 anni. Questa vicenda assume contenuti ancora più negativi quando andiamo a vedere l’assegnazione delle risorse. Agli ex aiuti vengono infatti dati per il loro nuovo livello solo 89,31 euro lordi mensili. Per coloro che hanno attualmente più di quindici anni di anzianità e che hanno ottenuto la fascia di indennità di esclusività per i 15 anni, ma che hanno “la colpa” di essere solo ex assistenti, non è previsto nessun aumento per la posizione nonostante si trovino a svolgere lo stesso identico lavoro degli ex aiuti. Debbono solo sperare che presto si liberi un posto di ex aiuto. Così come peraltro tutti coloro che hanno meno di 15 anni di anzianità, che rimangono anch’essi senza alcun riconoscimento economico per la loro posizione. In sostanza la professionalità di gran parte dei medici con oltre quindici anni di anzianità è stata premiata più che dal punto vista economico, attraverso l’istituzione di un nuovo livello. Pensiamo che la maggioranza degli ex aiuti avrebbero gradito maggiormente un adeguato riconoscimento economico della loro professionalità. Per non parlare degli ex assistenti, che, a prescindere dall’anzianità, vedono la loro professionalità premiata con zero euro. Due sono i motivi principali di questa situazione paradossale, per un secondo biennio che a dire di tutti i sindacati avrebbe dovuto premiare la professionalità oltre che il disagio. Il primo si ritrova nella scelta sbagliata di dirottare risorse certe dal fondamentale all’accessorio. In sostanza parte degli aumenti garantiti, pensionabili e validi per il TFR, che dovevano andare per la professionalità sono stati dirottati per incrementare la quota dell’accessorio e per arrivare al compenso di 50 euro lordi per guardia notturna. Il secondo motivo sta nel fatto che ancora una volta, a sorpresa e all’ultimo momento, sono stati nuovamente premiati gli incarichi gestionali, con un aumento nella posizione per i direttori di struttura complessa di 204,91 euro per l’area chirurgica, di 177,90 per l’area medica, di 164,57 per l’area territorio, e per i responsabili di struttura semplice o ex modulo funzionale di 89,31. Il tutto è per la FPCCGIL Medici inaccettabile.
Condizioni di lavoro (Turni di guardia notturna) Il contratto individua come unica condizione di disagio la guardia notturna, e prevede un compenso di 50 euro lordi per ogni turno di guardia notturna in orario e fuori l’orario di lavoro, ad esclusione delle guardie notturne svolte in libera professione aziendale. I 50 euro si cumulano con la vigente indennità notturna di 21,92 euro, arrivando alla complessiva cifra per notte di 71,92 euro lordi. Qualora la guardia notturna venga retribuita come lavoro straordinario, non viene erogato il compenso di 50 euro. Questa operazione riveste più ombre che luci. La FPCGIL Medici nella sua piattaforma aveva indicato il disagio come una delle tematiche da affrontare in questo biennio economico, a partire dalle situazioni di criticità da rilevare a livello locale ed in via prioritaria alle guardie notturne e festive, alle pronte disponibilità, all’assistenza domiciliare dei medici del territorio e dei veterinari ed ai Dipartimenti di Emergenza-Urgenza. Per questo aveva chiesto che l’accessorio, individuato così come in tutto il pubblico impiego, nel 10% delle risorse disponibili, fosse destinato a questo obbiettivo. Il disagio è stato invece individuato esclusivamente nella guardia notturna ed il compenso di 50 euro lordi a guardia notturna è stato raggiunto spostando risorse dal trattamento fondamentale di tutti i medici all’accessorio. Questi soldi potranno essere riguadagnati dai medici solo effettuando guardie notturne, con una penalizzazione ancora più grave per i medici ospedalieri non soggetti ai turni di guardia e per i medici del territorio. Questa scelta è inoltre funzionale ad una miope politica di monetizzazione del disagio, già avviata con l’istituzione nel contratto nazionale delle tariffe per le guardie notturne extra orario e dell’ora in libera professione, che non lo risolve ma che porterà i medici a rincorrere sempre più prestazioni, peggiorando la qualità del lavoro ed allungandolo oltre le 38 ore. La tariffazione delle prestazioni nel contratto nazionale, che la FPCGIL Medici ha denunciato nella precedente tornata contrattuale con una specifica nota a verbale, rischia inoltre di portare ad una loro esternalizzazione a medici non dipenedenti, con tariffe minori, portando il sistema verso la privatizzazione. Questo meccanismo porterà anche ad un sempre maggiore blocco delle assunzioni, che invece potrebbero rappresentare una risposta a diverse situazione di disagio, a partire da chi è costretto a fare sempre più guardie. La FPCGIL Medici è pertanto d’accordo ad un compenso per i disagio ed in primo luogo per le guardie notturne, ma questo non deve ledere il diritto a tutti i medici al trattamento fondamentale e l’unitarietà del lavoro nella sanità pubblica. Inoltre crediamo che il disagio non si affronta solo con un maggiore riconoscimento economico, ma sopratutto con il miglioramento del sistema e con una appropriata politica occupazionale.
Aumento medio ed accantonamento La media dell’aumento è di 254,43 lordi mensili, ai quali però sono da togliere 3 euro che sono utilizzati dalle aziende per riallineamenti della posizione in riferimento al primo biennio economico 2002-2003.
Lo straordinario Una prima nota positiva, contenuta nella nostra piattaforma e che abbiamo rivendicato durante la trattativa ed ottenuto, è rappresentata dalla rivalutazione dell’ora di straordinario rispetto a nuovo tabellare, che determinerà un riconoscimento economico ai medici in pronta disponibilità che vengono chiamati. Poiché il monte salari destinato allo straordinario rimane uguale, e le ore in straordinario diminuiranno, rimane comunque il rischio che invece di portare avanti in primo luogo una politica di assunzioni, si determini un incremento delle prestazioni fuori orario, anche se in libera professione aziendale.
Retribuzione di Risultato Il fondo per il risultato, a decorrere dal 31 dicembre 2005, è incrementato di 12,72 euro mensili per ogni dirigente medico. Le risorse da erogare in forma di acconto ovvero per stati di avanzamento sono ridotte al 50% con riferimento alle quote attribuibili, fermo restando che la parte restante è corrisposta esclusivamente a consuntivo in relazione al raggiungimento del risultato, nel termine massimo di un semestre. In sostanza le aziende si terranno per più tempo le risorse legate al risultato diminuendo le quote da erogare prima del raggiungimento degli obbiettivi.
Veterinari Una seconda nota positiva, che la FPCGIL Medici aveva richiesto durante la trattativa, è rappresentata dal fatto che i veterinari non contribuiscono all’aumento delle indennità di guardia notturna, che non svolgono, ma utilizzano parte di queste risorse per il loro disagio e parte sulla posizione per diluire lo scostamento rispetto ai medici.
|