all’8° Congresso Nazionale della FP CGIL
Le questioni più generali riguardanti la sanità sono contenute in un Ordine del Giorno che i delegati della FPCGIL Medici hanno presentato al Congresso. Il mio intervento oggi vuole denunciare la proposta di chiusura del secondo biennio economico 2004 2005 del contratto dei medici, presentata dall’Aran e condivisa dalle Regioni, ed in via di accettazione da parte degli altri sindacati medici. E’ una proposta che non condividiamo, e che rischia di minare le basi del lavoro integrato in sanità, che aumenta il rischio di precarizzazione dei medici e che va verso una sempre più strisciante politica di privatizzazione dei servizi. Viene frantumato il principio di equità tra lavoratori: il disagio di lavorare la notte in ospedale che fino ad oggi era uguale sia per il medico che per l’infermiere, continua ad essere uguale, solo che mentre l’indennità notturna dell’infermiere è rimasta la stessa, per il medico viene quadruplicata ! Si continua a portare avanti da parte dei sindacati autonomi dei medici una politica di monetizzazione del disagio sbagliata, così come sbagliata è stata la scelta fatta nel primo biennio economico di monetizzare le guardie notturne al di fuori dell’orario di lavoro. Gli organici non saranno coperti da nuove assunzioni, e la qualità del lavoro peggiorerà. Andando di questo passo i sindacati autonomi chiederanno un tariffario per ciascun intervento del medico, allontanandolo sempre più dal lavoro integrato con gli altri operatori della sanità, e portando la sanità pubblica ad una privatizzazione che non garantirà né il cittadino né lo stesso medico. Pur di inseguire l’obbiettivo della quadruplicazione dell’indennità notturna del disagio, per la prima volta nella storia del sindacato, sono state le stesse organizzazioni sindacali a chiedere una diminuzione del trattamento fondamentale ed una crescita dell’accessorio. Invece di continuare nella linea di dare sicurezze economiche a tutti i medici e veterinari, destinando il 90% al trattamento fondamentale e il 10% all’accessorio, come ottenuto dai sindacati confederali e come richiesto dalla FPCGIL Medici, una parte rilevante dell’aumento (circa il 25%) diventa accessorio, unico caso in tutto il pubblico impiego. In sostanza i medici si possono riguadagnare i loro soldi solo se effettuano guardie notturne, con penalizzazioni per la pensione e per il trattamento di fine rapporto, e senza risolvere il problema del disagio. Noi pensiamo ad una migliore qualità del lavoro ed alla incentivazione delle assunzioni. Gli altri sindacati inseguono la quantità noi la qualità.
L’obbiettivo di questo contratto infatti non sembra un lavoro giustamente retribuito e qualitativamente soddisfacente, ma una rincorsa a fare sempre più prestazioni, in particolare fuori orario, per guadagnare sempre di più a scapito della qualità del lavoro e della vita del medico, e dei servizi offerti ai cittadini. I medici della FP CGIL hanno sempre rifiutato questa impostazione e vogliono continuare su questa strada. Noi vogliamo valorizzare il medico che sceglie di lavorare nel pubblico e che vuole migliorare la qualità del suo lavoro, senza andare oltre le 38 ore settimanali, ed affrontando il disagio in primo luogo con una politica che ne affronti le cause, e senza perseguire una mera politica di monetizzazione. L’esclusività di rapporto rappresenta la nostra stella polare ed al prossimo Governo chiederemo di abrogare la legge sulla reversibilità, ed in primo luogo la possibilità di avere responsabilità di struttura la mattina in ospedale, dove si formano le liste di attesa, e di poter contemporaneamente operare il pomeriggio nel privato, dove per chi può pagare attesa non c’è. Queste le nostre posizioni che vi chiedo di far arrivare a al maggior numero di medici e di veterinari, perché crediamo che molti le condividano, e la costante crescita dei medici e dei veterinari al nostro sindacato lo dimostra.
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