ORDINE
DEL GIORNO N. 17
La pratica dell'attività sportiva
La FP
CGIL riconosce gli innumerevoli risvolti
sociali, sanitari, etici e produttivi
dell'attività sportiva; infatti a seconda
dell'ambito, degli attori, dell'età dei soggetti che
praticano sport, questo termine assume significati diversi:
• è un momento importante di completamento
della formazione culturale del bambino, quando l'attività
motoria interviene tra le materie del percorso
scolastico;
• è significativo in termini di
benessere e rispetto del corpo umano in tutte le
espressioni del fìtness e del tempo libero;
• crea concreti riferimenti ai concetti di
"lealtà", "solidarietà" e "rispetto
dell'avversario"
quando è
espressione di agonismo nella disputa di gare
dilettantistiche, indirizzando l'entusiasmo e l'impeto
giovanile in una sana
ambizione di superamento dei propri limiti nell'ambito del
rispetto di un
sistema di regole;
• non può essere confuso con l'estrema
"mercificazione" dell'immagine televisiva che stravolge
spesso il senso stesso del fare sport, costringendo (per
"esigenze di marketing") a turni forzati e scelte
anti-sportive.
Per tutto ciò la FP GGIL ritiene che
praticare sport:
• significa offrire un'alternativa di
aggregazione sociale che aiuta tanti giovani ad avere
opportunità alternative al "muretto" e a tanti anziani di
uscire dall'isolamento in cui spesso si può cadere andando
in pensione.
• è anche una forma di prevenzione
sanitaria, perché, oltre a vincolare l'attività a
periodici controlli sanitari, consente il mantenimento di
buone condizioni fisiche nonché una migliore conoscenza e
rispetto del proprio corpo.
• è educativo
perché può contribuire ad insegnare ai nostri
figli i valori della lealtà, della solidarietà, del rispetto
delle regole, del contribuire (ognuno con le proprie
caratteristiche) al raggiungimento di un obiettivo comune.
• significa abbattere le frontiere della
diversità: uomini e donne, bianchi e neri, normodotati e
diversamente abili, bambini e anziani.
L'attività sportiva è un'opportunità per
tutti: a qualunque età, a diversi gradi di attitudini e
di impegno, lo si può praticare a tutti i livelli
(amatoriale, dilettantistico, agonistico, professionistico)
e in tutti i luoghi (campi, palestre, piscine, strade e
piste ciclabili, mare, montagna), in gruppo o da soli.
Lo sport impegna migliaia di lavoratori:
dalle attività volontarie senza remunerazione o a
rimborso spese a quelle di lavoro dipendente ai livelli
professionistici di diverso grado.
Nello sport si investono enormi risorse
economiche che si concentrano però solo nei livelli
professionistici più alti degli sport più popolari e la
ripartizione di questa ricchezza vive oggi una condizione
ancora più drammatica che nel passato; se dal dopoguerra in
poi le risorse del totocalcio servivano a finanziare,
tramite il Coni, l'attività delle Federazioni delle altre
discipline sportive, da qualche anno, con la
liberalizzazione delle scommesse e con l'avvento delle TV a
pagamento e dei conseguenti diritti televisivi, si è
grandemente accentuato il divario tra discipline ricche e
discipline povere.
Le recenti riforme del sistema di
gestione pubblica dello sport se, da un lato, hanno favorito
una maggiore democrazia di rappresentanza (riforma Melandri),
dall'altra, con la recente privatizzazione del Coni e la:
sua trasformazione in SpA si assiste ad un impoverimento
delle possibilità di promuovere l'attività sportiva di base
che rimane sempre più sulle spalle delle società sportive
dilettantistiche, che pagano anche il prezzo della carenza
dell'impiantistica utilizzabile nelle nostre città. Inoltre,
nella scuola pubblica, la riforma Moretti, pur con
interventi "tampone" per bilanciare la riduzione di attività
motoria, non ha sostanzialmente riconosciuto “all’educazione
fisica" la dignità di materia indispensabile (soprattutto
nella scuola primaria) per una sana evoluzione del bambino e
dei futuri uomini e donne del domani.
La FP CGIL , nel cercare di garantire al
meglio questo diritto di cittadinanza, si
impegna:
- a promuovere una politica sullo sport che
consenta di avere momenti di
coordinamento di gestione della promozione sportiva
favorendo le
necessarie sinergie dei soggetti pubblici
(Coni, Federazioni/Discipline Sportive, Enti
di Promozione, Scuola, Università dello Sport, assessorati
di Comune, Municipi,
Provincia e Regione) con l'associazionismo sportivo e le
singole società sportive che
intervengono nei nostri quartieri e nei nostri paesi;