Contratto medici, non ci siamo

 

Il rinvio dello sciopero dei medici da lunedì 13 febbraio a venerdì 27 febbraio è dovuto solo all’impegno a continuare la trattativa fin dal prossimo martedì per verificare la sussistenza delle condizioni per arrivare alla firma.

A nulla sono valse le nostre richieste all’Aran di non proseguire la trattativa in giorni non coincidenti con il nostro Congresso Nazionale della Funzione Pubblica del 14, 15 e 16 febbraio a Viterbo.
 

Questa la proposta dell’Aran: 

Tabellare                                                         54,24%           138,00 euro

Sviluppo professionale        _________                 21,04%             53,53            

TOTALE FONDAMENTALE                                          75,28%           191,53

 

Disagio (indennità guardia notturna)      *          19,72%             50,19 euro

Risultato                                                            5%             12,72            

TOTALE ACCESSORIO                                           24,72 %              62,91

 

* All’indennità di guardia notturna va aggiunta la quota dello 0,32 del I biennio corrispondente a 7,48 euro a dirigente. 

Scandalosa è la suddivisone tra fondamentale (75%) ed accessorio (25%) a fronte della suddivisione concordata dalle confederazioni sindacali con il Governo del 90% per il fondamentale e del 10% per l’accessorio, e della stessa proposta degli altri sindacati che vedeva una divisione di 80% per il fondamentale e del 20% per accessorio.

Per la prima volta nella storia della contrattazione i sindacati stessi (ad eccezione della FP CGIL Medici) chiedono di spostare quote della retribuzione dal fondamentale all’accessorio, costituito in maggior parte dall’indennità per le guardie notturne ed in piccola parte dal risultato.

La conclusione è che l’indennità di guardia notturna, che formalmente verrà verosimilmente inclusa nel fondo della condizione del lavoro disagiato, verrà sostanzialmente maggiorata di circa 55/65 euro a notte. Si passa da una indennità di 21,92 euro a notte per tutti gli operatori della sanità ad una indennità di circa 80 euro a notte per i medici, venendo così quadruplicata. Si tratta però, al di là dei fondamentali problemi di equità con gli altri operatori sanitari e della incentivazione di una politica di monetizzazione del disagio che non lo risolve, di un aumento con il trucco. 

A tutti i medici, ospedalieri e territoriali, nonché ai veterinari, vengono infatti tolti soldi certi a fine mese (circa 40 euro) e gli stessi soldi, svalutati perché non valevoli per il trattamento di fine rapporto e solo in parte pensionabili, possono essere riguadagnati dai medici solo se effettuano guardie notturne (accessorio). 

A questo si aggiunge il ritorno indietro sul tabellare, per il quale in un primo tempo era stato giustamente proposto dall’Aran un aumento di 141 euro, come per gli altri dirigenti del pubblico impiego, e ieri improvvisamente, per favorire la quadruplicazione dell’indennità di guardia notturna, è stato ridotto a 138 euro.

In sostanza con il primo biennio eravamo riusciti ad arrivare ad una sostanziale equiparazione del tabellare con gli altri dirigenti del pubblico impiego, e con il secondo biennio la forbice si riapre.

C’è stato inoltre un notevole passo indietro sulla valorizzazione della professionalità, che passa dalla nostra proposta di 88,35 euro e perfino da quella degli altri sindacati di 62,55 euro, a soli 53,53 euro.

La proposta dell’Aran per lo sviluppo professionale vede poi due possibili soluzioni. La prima ripartisce le risorse sulla retribuzione minima contrattuale di tutti i medici con esclusione dei dirigenti a rapporto non esclusivo, ad esaurimento e dei dirigenti con meno di 5 anni a rapporto esclusivo.

La seconda vede gli incrementi limitati a sole due fasce (ex X ed ex XI tali al 5/12/1996).

Si tratta di proposte che non risolvono il problema posto da tutti i sindacati di una valorizzazione dell’esperienza professionale per i medici senza incarichi gestionali.

Alla fine della giornata di ieri siamo invece riusciti a strappare, solo dopo una ferma richiesta di tutti i sindacati, la rivalutazione dello straordinario con riferimento al nuovo tabellare, anche se solo a partire dall’entrata in vigore del secondo biennio economico.

Rispetto alle proposte dell’Aran e delle Regioni, la FPCGIL Medici ha posto un netto e categorico rifiuto in merito alla suddivisione tra il 75% sul fondamentale ed il 25% sull’accessorio, che invece è stata accettata dagli altri sindacati.

Abbiamo verificato la possibilità con l’Aran che coloro che non non possono, anche volendo, effettuare le guardie notturne, come ad esempio i veterinari e i medici del territorio, potrebbero conservare i 40 euro destinati alle guardie notturne impegnandoli nel trattamento fondamentale.

L’Aran ci ha risposto positivamente ma ovviamente ci dovrà essere l’accordo la maggioranza dei sindacati. Abbiamo infine respinto, così come gli altri sindacati le proposte dell’Aran sullo sviluppo professionale.

Considerata la situazione delicata nella quale ci troviamo sarebbe opportuno una immediata campagna capillare di informazione a tutti i medici ed ai veterinari, perché la maggioranza dei medici che fino ad oggi siamo riusciti a contattare, una svolta spiegate le nostre posizioni, le condivide.

Roma, 10 febbraio 2005

                                                                                  p. la segreteria nazionale Fp Cgil Medici
                                                                                                        Massimo Cozza