Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici
 

Consulta su esclusività, luci ed ombre

 

La sentenza 181/2006 della Corte Costituzionale che ha dato ragione alla Toscana sulla potestà di decidere se i direttori di struttura complessa o semplice siano obbligati alla esclusività, presenta luci ed ombre. 

Nel merito infatti condividiamo la scelta della Regione Toscana di chiedere come condizione di direzione di struttura, l’esclusività di rapporto, e pertanto la Consulta legittima questa scelta, contraria alla legge sulla reversibilità di Berlusconi che invece prevedeva, in modo scellerato, la facoltà di scelta dell’extramoenia anche per i medici con incarichi gestionali. 

L’esclusività rappresenta però un principio essenziale per la sanità pubblica, e pertanto non può essere declassata a mera potestà organizzativa a livello regionale, ma dovrà essere uno dei punti prioritari del nuovo Governo Prodi, così come peraltro previsto nel programma dell’Unione. 

Si tratta di ristabilire per legge nazionale che il rapporto di lavoro è esclusivo, e senza possibilità di opzione, a maggior ragione per chi ha incarichi di direzione di struttura complessa o semplice. L’esclusività dovrà essere riconosciuta come principio essenziale di assistenza, e pertanto dovrà essere di competenza nazionale. Non è ammissibile una Italia a macchia di leopardo su una questione centrale per la sanità pubblica come l’esclusività.

I cittadini devono poter contare su medici impegnati solo nel pubblico, ed in primo luogo nel superamento delle liste di attesa, e per questo da un lato va superata l’attuale legislazione nazionale berlusconiana, dall’altro lato va rivalutata anche economicamente l’indennità di esclusività, ferma ai valori di sei anni fa. 

Roma, 9 maggio 2006