Dichiarazione di Massimo Cozza, segretario nazionale FP CGIL Medici

 

Si all’ammodernamento del Ssn della Turco, ma affrontando la precarietà medica

 

La proposta di ammodernamento del sistema sanitario, presentata ieri dalla Ministra Livia Turco ai sindacati medici e della dirigenza del Ssn, appare ad una prima valutazione generale positiva, ma con una grave lacuna che abbiamo chiesto di colmare: la questione della precarietà medica. 

Una maggiore qualità della sanità pubblica passa anche attraverso la stabilizzazione di migliaia di oltre 10.000 professionisti che, con l’incubo della precarietà, quotidianamente lavorano negli ospedali e nei servizi territoriali. E dove è difficile garantire il governo clinico, con percorsi diagnostici terapeutici adeguati con medici che continuamente possono cambiare o mancare.

Si tratta di dare una risposta anche ad altri 10.000 medici iscritti all’università prima del ‘91 e laureati dopo il ’94, che da anni ricoprono temporaneamente incarichi nell’ambito della medicina generale, della continuità assistenziale e del pronto soccorso. Questi medici, essendo privi per ragioni temporali indipendenti da loro del possesso del titolo di formazione specifica in medicina generale, alla soglia dei 50 anni rischiano di rimanere drammaticamente senza lavoro.

            Per quanto concerne in generale la proposta presentata ieri dalla Turco, è fondamentale la riaffermazione della validità del D. Lgs 229del 1999, con la scelta di limitarsi ad un intervento di manutenzione per migliorare la qualità della sanità pubblica. Nel metodo c’è però stata una falsa partenza, in quanto ieri tra i convocati nella prima riunione generale mancava il comparto. Senza condivisione da parte di tutti gli attori, a partire dai medici e dagli infermieri, non sarà possibile realizzare l’ammodernamento del Ssn. 

            Nel merito appaiono centrati i temi della discussione. La valorizzazione del Dipartimento e del Distretto, il Collegio di direzione quale organo dell’azienda, la revisione del sistema della esclusività di rapporto e dell’esercizio della libera professione, la maggiore assunzione di responsabilità della medicina convenzionata, il ruolo dei cittadini e degli Enti locali, la rivisitazione del rapporto Ssn- Università, sono argomenti di grande rilevanza e sui quali presenteremo alla Ministra le nostre proposte articolate. 

            Vi è infine da segnalare un primo importante passo in avanti rispetto a quanto da noi richiesto sulla revisione del sistema di selezione per i concorsi di primario. Si afferma infatti la volontà di valorizzare la trasparenza e la meritocrazia, e di impedire alla “cattiva politica” di influenzare indebitamente scelte tecniche, rimettendo in discussione il potere discrezionale dei Direttori Generali, in tutto o in parte. Finalmente si apre così la possibilità che, a livello primariale, sia definitiva una autonoma e rigorosa valutazione tecnica, senza lasciare al Direttore Generale l’arbitrio di scegliere nell’ambito di una terna proposta dalla Commissione giudicante.  

Roma, 15 dicembre 2006