Venerdì
14 novembre la nuova legge, blindata, sulla droga sarà discussa al
Consiglio dei Ministri. Le
prime indiscrezioni trapelate sul testo del Vice Premier Fini lasciano
intravedere un Paese che finalmente sarà liberato dal male oscuro della
droga. Come
un raggio di sole nelle tenebre, il Governo offre generosamente la sua
ricetta magica per risolvere definitivamente la questione
tossicodipendenza. Quali gli ingredienti?
Pochi e semplici. Primo:
tutte le droghe
sono uguali e chi le usa anche una sola volta o ne abusa sarà comunque
perseguito e sanzionato dal punto di vista amministrativo! Basta con
queste inutili disquisizioni tra eroina e spinello, sulla differenza dei
danni che il loro uso, abuso e dipendenza comporta. Ne deriva, con logica
ferrea ed inequivocabile, un’equiparazione delle sanzioni che saranno
identiche sia per l’uso di hashish o cocaina, di eroina oppure di
ecstasy. Ad esempio il quantitativo di circa una canna (meno 150
milligrammi) vale la sospensione della patente o il ritiro del passaporto
fino ad un anno. Secondo:
si diventa spacciatori e scattano le sanzioni penali se si è in possesso
di più di 150 milligrammi di hashish. Reprimere l’uso e lo spaccio di
qualsiasi droga con ugual forza e determinazione è il nuovo e vigoroso
vaccino scoperto dal governo! Terzo: il consumo anche occasionale di hashish comporta l’obbligo di seguire un programma terapeutico e socio riabilitativo presso i Ser.T (servizi delegittimati, criminalizzati e più volte pesantemente attaccati dal Governo) o meglio il ricovero presso una struttura privata accreditata. Quarto: nel caso in cui si ipotizza un pericolo per la sicurezza pubblica, anche in caso di condanna non definitiva, il prefetto può disporre pesanti misure di sicurezza (obbligo di rientrare nella propria abitazione in ore stabilite, divieto di frequentare alcuni locali pubblici, divieto di allontanarsi dal comune di residenza ecc.). Mettendo
insieme tutti gli ingredienti diventa forte il pensiero che l’obiettivo
di questo governo non sia quello di reintegrare e riabilitare nel rispetto
delle dignità delle persone, ma rinchiudere ed emarginare le fasce
deboli, che non vi sia diritto alla cura ma obbligo coercitivo di quella
cura e solo di quella, con il rischio forte che si perdano efficaci
modelli di cura volti al rispetto della persona. La
FP-CGIL, nel riaffermare con forza il rispetto dei diritti dei cittadini
tossicodipendenti e/o consumatori anche occasionali, dei diritti delle
operatrici ed operatori dei Ser.T, più volte insultati da esponenti
dell’attuale Governo e dei diritti degli operatori e delle operatrici
del privato sociale più attento e meno ideologico, esprime il più totale
disaccordo rispetto ai contenuti della legge finora emersi che sono basati
solo sull’ideologia della repressione e dell’istituzionalizzazione e
non sulle evidenze scientifiche e sulla valutazione dei trattamenti
effettuati dai Ser.T e dalle Comunità terapeutiche.
Intravede
un serio pericolo di ridimensionamento del ruolo dei Ser.T, messi in
condizione di non operare con elevati standard di qualità, a favore di un
privato sociale più retrivo ed ideologico e un tentativo da parte del
Governo di aprire in questo settore un facile varco per poi continuare
progressivamente a ridimensionare pesantemente il ruolo del servizio
sanitario pubblico e della sua funzione di garanzia con l’obiettivo di
smantellare l’intero sistema del welfare.
|